La notizia ha già fatto il giro del mondo accademico internazionale, se non altro per la sua assoluta originalità. L’Accademia delle Scienze di Kiev ha infatti proposto all’Unione Astronomica Internazionale di dare il nome di Corrado Calabrò al prossimo asteroide che verrà scoperto. Avete letto bene, la più illustre Accademia scientifica del mondo, sceglie oggi uno dei più grandi giuristi italiani (lui è di origini calabresi) per dare il suo nome ad un “pezzo dello spazio”. Questa la motivazione ufficiale dell’Accademia delle scienze di Kiew: “Corrado Calabro (b. 1935) is an Italian poet who has regenerated contemporary poetry opening it dream-like to science. His poem “Roaming” tells of a large asteroid that strikes the Moon causing the Earth to wobble”. Ma perché un’Accademia così prestigiosa sceglie porpio questo straordinario figlio di Calabria? Semplice, perché il suo ultimo lavoro letterario che si chiama “Roaming”, scritto appunto da Corrado Calabrò (è la prima poesia che ha per oggetto l’astrofisica da 2000 anni in qua, da Lucrezio in poi) racconta di un grosso asteroide, la cui orbita lo porterebbe a colpire la Terra, che viene invece intercettato dalla Luna, che ci fa da scudo. “Con la drammaticità della vicenda, Roaming, con linguaggio poetico- dice l’illustre giurista- , ci fa presentire, come in sogno, tutta la precarietà e occasionalità del nostro pianeta”. Roaming è stato pubblicato in Italia da Mondadori nel libro La stella promessa, Collana Lo Specchio, nel 2009, ed è stato tradotto in molte lingue. Calabrò è molto seguito in Ucraina, dove le sue poesie sono state tradotte e pubblicate fin dagli anni ’90 e l’Università Mechnikov di Odessa (nel 1997) e quella di Mariupol (nel 2015) gli hanno conferito la laurea honoris causa. Corrado Calabrò passerà allla storia del nostro Paese come uno dei grand Commis della Repubbllica Italiana. La sua storia sembra quasi una favola. Dopo una laurea in giurisprudenza conseguita nel giugno 1957 all’università di Messina, Calabrò è stato magistrato prima nella Corte dei Conti e poi, dal 1968, nel Consiglio di Stato, del quale nel 1976 è diventato presidente di sezione. Nell’organismo di vertice della giustizia amministrativa ha esercitato le sue funzioni sia nelle sezioni giurisdizionali che in quelle consultive ed è stato anche addetto al Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana, l’organismo di secondo grado della giustizia amministrativa nell’ordinamento a statuto speciale dell’isola. Dal 1990 è stato presidente aggiunto della Terza sezione del Consiglio di Stato, passando alla Quinta nel 1996. coL’anno successivo è diventato presidente titolare della III sezione, incarico mantenuto fino al 31 dicembre 2000. Nel mese di luglio del 1999 è stato eletto presidente dell’Associazione magistrati del Consiglio di Stato, incarico che ha conservato fino al mese di settembre del 2001. Il 1º gennaio 2001 è diventato presidente titolare della sezione per gli atti normativi. Il 1º ottobre dello stesso anno è diventato presidente del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, presiedendo anche la I sezione, quella che si occupa della funzione pubblica nell’economia e in particolare dell’Antitrust, della Consob, della Banca d’Italia, della Presidenza del Consiglio e del Ministero della Giustizia. Presidente onorario del Consiglio di Stato dal 2009. Accanto agli incarichi in magistratura, Calabrò ha ricoperto numerosi incarichi nella pubblica amministrazione. Dal 1963 al 1968 ha seguito Aldo Moro alla presidenza del Consiglio dei ministri, guidando la segreteria tecnico-giuridica di Palazzo Chigi. Negli anni successivi è stato capo di gabinetto dei ministeri del Bilancio, del Mezzogiorno, della Sanità, dell’Industria, dell’Agricoltura, della Marina mercantile, delle Poste e telecomunicazioni, della Pubblica istruzione e dell’università, delle Politiche comunitarie e delle Riforme istituzionali. Dal 2002 al 2005 è stato Presidente del Comitato consultivo permanente per il diritto d’autore. Il 9 maggio 2005 è stato nominato, con decreto del presidente della Repubblica, su indicazione del Consiglio dei ministri e col voto favorevole del Parlamento, presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, carica che ha ricoperto fino a luglio 2012.
Beatrice Nano, primapaginanews.it