Ilva, migranti e Alitalia: questi sono i dossier che Gentiloni vuole chiudere prima del voto

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Paolo Gentiloni

Ilva, Alitalia e migranti. Sono questi, scrive Il Messaggero, i dossier che il premier, Paolo Gentiloni, vuole completare prima del voto. Lo scioglimento delle camere che il presidente della Repubblica decreterà domani consente comunque a Gentiloni e ai suoi ministri di lavorare nella pienezza dei propri poteri fino al voto e nella fase delicata e incerta della formazione del nuovom governo. Tempo che Gentiloni vuole sfruttare per chiudere i dossier aperti. Primo in ordine di tempo quello relativo al trasferimento nel Niger di un contingente italiano necessario per compiti di addestramento e annunciato prima di Natale dallo stesso Gentiloni. Da definire in tempi brevi c’è poi la questioni dell’Ilva di Taranto con tanto di braccio di ferro con il governatore della Puglia, Michele Emiliano, il cui ricorso al tribunale amministrativo rischia di allontanare gli investitori e spingere alla chiusura l’acciaieria. Problema da risolvere, infine, è anche il destino di Alitalia. Le offerte sono nelle mani del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e il tempo stringe anche se manca ancora qualche tassello prima di avviare la trattativa con un solo offerente. Senza contare che il nodo dei possibili esuberi va gestito per non ripetere le esperienze del passato, ma anche per evitare che la vicenda subisca quelle ricadute elettorali che nel 2006 condizionarono non poco il destino del vettore di bandiera. Tra i temi da “gestire” resta ai primi posti l’emergenza migranti. Da luglio a oggi il numero degli sbarchi è crollato di 80.000 unità, ma la gestione dell’accordo con la Libia è un cantiere sempre aperto per il ministro dell’Interno Marco Minniti e per il presidente del Consiglio che con i paesi del Nord Africa continuerà a tenere rapporti strettissimi. La vicenda dei migranti ha importanti ricadute sul versante della sicurezza ma anche in sede europea. A febbraio e a marzo del prossimo anno si terranno due importanti consigli europei nei quali il nodo delle ripartizioni dei richiedenti asilo tornerà ad essere affrontato.

ItaliaOggi