Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che sarà processato per l’accusa di falso, per la quale ha chiesto il giudizio immediato, è da poche ore indagato anche per concorso in abuso d’ufficio per la vicenda della fornitura di seimila alberi per il sito di Expo Milano L’originaria accusa, poi stralciata a fine settembre, per questo capitolo, era di concorso in turbativa d’asta, quindi oggi è più sfumata. Questa è la posizione della procure generale, che aveva avocato l’indagine chiusa con la richiesta di archiviazione da parte degli uffici ora diretti dal procuratore capo Francesco Greco. Invece nell’atto di chiusura delle indagini notificato oggi al sindaco Sala, i sostituti procuratori generali Enzo Calia e Massimo Gaballo coinvolgono l’ex manager Expo Angelo Paris. In sostanza, secondo questa prospettiva, all’allora commissario di Expo Sala viene contestato di avere assegnato la fornitura degli alberi attraverso un affidamento diretto, quando avrebbe dovuto farlo attraverso una gara. Ma c’era il tempo per farlo? Questa è una domanda che la procura generale non si pone. Il sindaco milanese non è più accusato di avere scorporato dalla gara principale della Piastra la parte sugli alberi su pressione dei politici lombardi per agevolare i vivaisti della regione. Domani si aprirà comunque l’udienza davanti al gup Giovanna Campanile per gli altri coindagati del sindaco, tra cui l’ex manager Expo Paris, l’ex dg Ilspa Rognoni, l’ex presidente della Mantovani spa Piergiorgio Baita, il presidente di Coveco (Consorzio Veneto Cooperativo) Franco Morbiolo e un ex dipendente di Metropolitane Milanesi, Dario Comini. Imputate come enti anche Coveco e la stessa Mantovani. Quest’ultima risulta anche parte offesa come l’impresa Pizzarotti, MM e Expo 2015 spa. Le accuse, a vario titolo, in questo filone sono corruzione, turbativa d’asta, rivelazione del segreto d’ufficio, accesso abusivo a sistema informatico e ricettazione.
ItaliaOggi