Secondo Eurostat, sono 11 milioni gli americani che arrivano ogni anno ed i voli dagli Stati Uniti aumentano. E per Instagram siamo il Paese più fotografato al mondo
Bisognerebbe ripensare all’Italia alla luce delle sue migliori potenzialità, cultura e turismo in primis, ma fuori dal solito luogo comune delle buone (astratte) intenzioni e dati alla mano. In questa prospettiva, è un’autentica iniezione di fiducia quella che viene dalla California, ed esattamente da Valeria Rumori, direttrice dell’Istituto italiano di cultura di Los Angeles. La quale, in un’intervista ad Alessandro Azzolina pubblicata nell’ultimo numero dell’«Indice dei libri del mese», elenca una serie di numeri che invitano a una maggiore autostima collettiva.
I punti di forza
Punto 1. L’Italia, dice Rumori, è la prima destinazione europea per turisti provenienti dagli Stati Uniti (fonte Eurostat): 11 milioni di americani ogni anno. 2. È la seconda meta, dopo la Gran Bretagna, per gli studenti americani (la politica di investimenti nell’università non dovrebbe tenerne conto?). 3. Il numero di voli in arrivo dall’America è aumentato del 19 per cento in un anno. 4. L’Italia è il Paese più fotografato al mondo: la notizia è stata comunicata in marzo alla Fiera internazionale del turismo di Berlino e confermata da Instagram, secondo cui l’hashtag #Italy non ha rivali. Del resto, stando alla piattaforma SightsMpa, creata da Google per misurare i luoghi più «immortalati» nel mondo, Roma è al secondo posto dopo New York e Firenze all’ottavo. Non mancano altre spie positive sulla considerazione di cui continuiamo a godere. Una ricerca, condotta da Ipsos per l’Enit e presentata in novembre al World Travel Market di Londra, ha evidenziato come il Belpaese sia la meta più «sognata» dagli stranieri: alla domanda «Dove andresti in vacanza se vincessi un viaggio?» il 37% degli intervistati ha infatti indicato l’Italia (Usa 32%, Australia 31). Manco fossimo ancora all’epoca felice del Grand Tour, quando l’aristocrazia europea varcava le Alpi per godersi le nostre meraviglie artistiche e naturali.
La crescita del turismo
Insomma, benché ci mettiamo quotidianamente d’impegno per distruggere l’immagine umanistica di civiltà e di cultura, l’Italia rimane non solo un bel paese ma il Belpaese per eccellenza, un’attrazione senza pari che resiste al peggio (corruzione e instabilità comprese). Lo dice anche il ministro Dario Franceschini: «L’Italia è la meta turistica più desiderata al mondo. Chi viene da noi vuole vivere un’autentica esperienza in cui cultura, cibo, stile e bellezza rappresentano un tutt’uno. Nei prossimi anni il turismo crescerà e a tassi percentuali elevati, la sfida è governare questa crescita valorizzando e salvaguardando il patrimonio diffuso in tutto il Paese». L’idea del patrimonio diffuso è affascinante e ricorda una recente iniziativa digitale del ministero, il sito #museitaliani, dove si moltiplicano le adesioni straniere: che riguardano non solo i luoghi già ampiamente conosciuti nel mondo ma i tanti gioielli «periferici» da valorizzare.
Lingua in ripresa
È sempre la direttrice Rumori a ricordarci infine, dal suo osservatorio californiano, un altro bene «tricolore» tanto trascurato da noi quanto stimato altrove. Pochi ci crederanno ma si tratta della lingua italiana, la cui considerazione cresce all’estero in maniera sorprendente. Basti dire che gli studenti di italiano nelle università americane sono passati dai quasi 50 mila del 1990 agli oltre 71 mila del 2013, secondo i dati della Modern Language Association. E che l’italiano è al quarto posto tra le lingue moderne insegnate negli atenei statunitensi. E pensare che là dove il «sì» suonava adesso suona prevalentemente l’«occhèi».
Paolo Di Stefano, Corriere della Sera