Mimmo Muolo inviato in Myanmar lunedì 27 novembre 2017. Dopo circa 10 ore di volo, è atterrato in orario all’aeroporto internazionale di Yangon, in Myanmar, l’aereo con a bordo papa Francesco decollato ieri sera dall`aeroporto di Roma.
Papa Francesco è atterrato in Myanmar: «Pellegrino di pace». Il Papa è atterrato a Yangon alle 13.20 ora locale – quando in Italia erano le 7.50 – dopo un volo di 8mila 600 chilometri e 9 ore e 40 minuti, iniziato ieri sera poco prima delle 22 dall’aeroporto di Fiumicino. L’airbus dell’Alitalia ha sorvolato ben 13 Paesi, Italia e Myanmar compresi. Croazia, Bosnia, Montenegro, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaigian, Turkmenistan, Afghanistan, Pakistan e India. All’inizio del viaggio, come di consueto Francesco si è affacciato nella parte dell’aereo riservata ai giornalisti per un breve saluto. «Grazie per la vostra compagnia – ha detto – e grazie per il vostro lavoro che sempre semina tanto bene. Vi auguro un buon soggiorno. Mi dicono che è troppo caldo. Mi dispiace. Almeno sia fruttuoso». In effetti all’atterraggio c’erano 32 gradi con il 72 per cento di umidità. Il Papa comunque è apparso sorridente e disteso e neanche in questa occasione, nonostante l’ora tarda, ha voluto rinunciare al giro di saluti personali con i giornalisti al seguito. Inizia così il 21° viaggio internazionale di papa Bergoglio. Viaggio che si preannuncia all’insegna della pace e della riconciliazione in una regione recentemente toccata dalla violenza a sfondo etnico e religioso. Fino a giovedì il Pontefice sarà in Myanmar, poi si trasferirà nel confinante Bangladesh, per fare ritorno a Roma sabato sera. Oggi l’unico impegno (anticipato: l’agenda lo prevedeva per domani) è l’incontro in forma privata con il generale Min Aung Hlaing, capo dell’esercito. L’incontro è stato suggerito al Papa dal cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, nell’ambito di una “politica” di riconciliazione nazionale che coinvolga anche i militari fino a poco tempo fa al potere. Il resto della giornata sarà dedicato al riposo, anche per consentire al Papa di recuperare le energie dopo il lungo viaggio in notturna, in vista dell’intenso programma dei prossimi giorni.
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