Imprenditori, medici, avvocati. Ora sono tutti pronti a saltare sul carro di Silvio Berlusconi. Il Cav del resto, come dice a Repubblica Ettore Prandini, numero due della Coldiretti, “in fondo non è mai uscito di scena ed è inevitabile che sia un interlocutore importante con cui confrontarci”. Insomma, per tornare da Silvio adesso c’è la fila. E la dimostrazione è la tre giorni, all’Hotel Gallia di Milano, di ascolto del mondo del lavoro e dell’economia, promosso da Mariastella Gelmini e Andrea Mandelli di Forza Italia.
“Vado, ma non mi va di parlarne“, dice l’ex presidente degli imprenditori Giorgio Squinzi, amministratore unico della Mapei. “Andremo ad ascoltare ma anche a dire la nostra, ad esempio che la politica, anche quella di Forza Italia, non può girare solo attorno alla questione della prima casa”, spiega Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia. “Detto questo, noi le aspettative le nutriamo verso tutte le forze politiche”. A Milano sembrano proprio esserci tutti: il presidente del Consiglio dei commercialisti Davide Di Russo, quello del Notariato Salvatore Lombardo, Paolo Crisafi di Assoimmobiliare e Marco Dettori di Assoimpredil Ance, Nunzio Luciano presidente della Cassa forense e Paolo Uggè vertice della federazione Autotrasportatori.
Insomma, i big dell’elettorato di centrodestra stanno tornando alla base. “Il vento è sicuramente cambiato“, conclude Mandelli, presidente dell’ordine dei farmacisti e senatore di Forza Italia, “ma quello a cui stiamo assistendo è frutto della nostra attenzione di questi anni verso le categorie produttive e i corpi intermedi”.
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