Lo Zanu-Pf non ha voluto che lo dichiarasse davanti ai militari, per non avallare il golpe. Ma alle 12 (le 11 in Italia) è scaduto l’ultimatum dato dal partito al dittatore per evitare l’impeachment. Il leader dei veterani di guerra annuncia un’azione legale per formalizzare l’azione militare
L’ultimatum che gli ha lanciato il suo partito è scaduto, ma per ora il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe resta alla guida del Paese. Nonostante in mattinata la Cnn avesse annunciato, citando una fonte vicina ai negoziati con i generali che hanno preso il potere, ad Harare la settimana scorsa, che l’anziano leader aveva accettato di dimettersi e aveva già scritto la lettera, non c’è ancora alcuna comunicazione ufficiale. I termini dell’accordo che il capo di Stato avrebbe accettato prevedono che Mugabe e sua moglie Grace otterranno la piena immunità e manterranno la loro proprietà privata.
La notizia delle dimissioni era arrivata un po’ a sorpresa, dato che ieri, nel suo discorso in diretta alla Nazione, il presidente, 93 anni, da 37 al potere, aveva spiazzato tutti, congedandosi con un semplice: “Grazie a tutti, e buonanotte”, senza fare il minimo cenno al fatto di lasciare. Questo, nonostante il suo partito, lo Zanu-Pf, avesse lanciato un ultimatum: “Il compagno Robert Mugabe si deve dimettere dalla presidenza dello Zimbabwe e, se non lo fa entro lunedì a mezzogiorno (le 11 in Italia, ndr), il presidente del Parlamento avvierà la procedura di destituzione”, aveva detto il portavoce Simon Kahye Moyo. Ma allo scadere del tempo, le dimissioni non sono arrivate e lo Zanu-Pf avvierà domani l’iter parlamentare per l’impeachment. Domani è stato anche convocato da Mugabe il suo Gabinetto per una riunione.
Voci all’interno del partito riferiscono che Mugabe avrebbe deciso di lasciare già ieri sera, ma lo Zanu-Pf non ha voluto che lo dichiarasse davanti ai militari, atto che avrebbe sancito il colpo di Stato. “Sarebbe sembrato estremamente negativo se si fosse dimesso di fronte ai generali. Avrebbe creato grande confusione”, ha detto una fonte.
Pressing anche dal presidente dell’associazione dei veterani di guerra in Zimbabwe, Chris Mutsvangwa che, riferisce la Bbc, ha annunciato in una conferenza stampa che chiederà “un ordine del tribunale per far dimettere Robert Mugabe. Se rifiuta di dimettersi, inviteremo il popolo a tornare in strada: l’ultima volta circa 1,5 milioni di persone hanno partecipato alle proteste e questa volta vogliamo ancora più sostegno. Non lasceremo Harare finché non se ne sarà andato”, ha aggiunto.
• DISCORSI SCAMBIATI PER EVITARE DIMISSIONI
Il discorso letto da Mugabe non era quello previsto: lo sostiene l’associazione dei veterani di guerra, citata dal Guardian. Il capo dell’esercito Constantino Chiwenga era accanto all’anziano presidente e voltava le pagine, mano a mano che il discorso andava avanti. Ma Mugabe non si è affatto dimesso, come pensavano tutti.
“Siamo rimasti delusi, sembra che in mezzo a tutti questi generali abbia scambiato (i discorsi)”, ha dichiarato oggi Chris Mutsvangwa, leader dell’associazione dei veterani. Per anni schierata a fianco di Mugabe, anche come milizia pronta ad attaccare con violenza farmer bianchi e oppositori, l’associazone è ora in prima linea nel chiedere le dimissioni dell’anziano presidente.
Le pressioni su Mugabe aumentano: il presidente dello Zambia, Edgar Lungu, ha inviato l’ex presidente Kenneth Kaunda, anche lui 93enne, a Harare per cercare di convincere il presidente a dimettersi ‘in maniera dignitosa’. “Kaunda ha usato il jet presidenziale ed è già arrivato ad Harare”, ha detto una fonte del governo.
• STUDENTI IN PIAZZA
Intanto la tensione cresce e gli studenti universitari della capitale sono scesi in piazza per protestare contro le mancate dimissioni del presidente e hanno annunciato lo sciopero degli esami fino a quando il dittatore non se ne sarà andato. I ragazzi chiedono anche che sia tolto a Grace Mugabe il dottorato in sociologia ottenuto in soli due mesi invece dei quattro anni previsti.
• APPELLO INTERNAZIONALE: “EVITARE VIOLENZE”
Il tira e molla non aiuta a tenere calmo il clima e da più parti arrivano appelli ad evitare la violenza: “Come hanno dimostrato gli eventi della scorsa sera, non sappiamo ancora quali saranno gli sviluppi della situazione – ha detto il portavoce della premier inglese, Theresa May -. Ciò che appare chiaro è che Mugabe ha perso il sostegno del popolo e del suo partito. Fin tanto che la situazione resta incerta lanciamo un appello a tutti ad astenersi dalla violenza. Speriamo in una soluzione pacifica e rapida della situazione”.
Repubblica.it