Gli investitori soppesano le pubblicazioni dei conti: le aspettative sono alte, dagli Usa è arrivata qualche delusione. L’euro torna a scivolare sotto 1,18 dollari
I mercati accolgono positivamente le scelte della Bce di Mario Draghi, con intonazione positiva in Europa e l’euro che torna a indebolirsi sul dollaro: segnali che la decisione di portare il Qe da 60 a 30 miliardi dal 2018, ma di prolungarlo per altri nove mesi, è accolta come una mossa “da colomba” o quantomeno non contraria alle aspettative delle sale operative. Milano guida la truppa del Vecchie continente al traino di Mps e Stm: il Ftse Mib è in rialzo dell’1,2% dopo gli annunci di Francoforte. Nelle sale operative qualcuno lega la buona performance anche all’approvazione della legge elettorale che ridurrebbe le chances di vittoria del M5S, che agli occhi degli investitori è meno apprezzabile perché la continuità e stabilità del sistema sono le caratteristiche più stimate dalla finanza. Accelerano anche le altre: Francoforte sale dello 0,6%, Londra dello 0,45% e Parigi dello 0,77%. Madrid allunga al +2,2% con la prospettiva di elezioni in Catalogna a dicembre. Apertura in territorio positivo per Wall Street: il Dow Jones sale dello 0,43% a 23.430,13 punti, il Nasdaq avanza dello 0,05% a 6.567,63 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,26% a 2.563,87 punti. Patrick O’Donnell di Aberdeen giudica la “riduzione lenta e graduale del programma d’acquisto di asset da parte della Bce” quello “che tutti si aspettavano. Da mesi l’obiettivo primario di Mario Draghi è stato portare con pazienza i mercati a pensare che questo tapering sarebbe arrivato oggi. L’ha fatto quindi i mercati gestiranno l’annuncio senza problemi”. L’euro scivola a 1,1754 nei confronti del dollaro, dopo aver aperto sopra 1,18. Reazione positiva anche dello spread tra il Btp e il Bund, che scende a 152 punti con un rendimento del decennale italiano sotto il 2%. Il Tesoro ha collocato tutti i 4,25 miliardi di euro di Btp a 10 anni indicizzati all’inflazione dell’Eurozona (sesta tranche) e Ctz a 24 mesi (prima tranche) offerti oggi in asta. Il rendimento del Btp indicizzato con scadenza maggio 2028 (1,25 miliardi di euro assegnati) é pari a 0,97%. La domanda ha raggiunto 2,317 miliardi. Il tasso del Ctz, con scadenza maggio 2019 resta negativo a -0,167%. Assegnati tre miliardi di euro a fronte di richieste per oltre 6 miliardi. Andamento differente per la fiducia dei consumatori: scende in Germania, sale in Italia dove fanno particolarmente bene gli indicatori delle imprese. A Piazza Affari si registra un andamento positivo per il Monte dei Paschi, al secondo giorno di contrattazioni dopo il rientro a Piazza Affari da banca statalizzata avvenuto ieri. Il titolo continua a registrare grande volatilità, come d’altra parte si aspettavano gli analisti dopo dieci mesi di congelamento, ma punta di nuovo quota 5 euro rispetto ai 4,28 che erano stimati come prezzo “prudenziale” dal prospetto di quotazione. Bene Stmicroelectronics dopo la presentazione dei risultati dei nove mesi in netto miglioramento. Le Borse asiatiche si sono mosse in ordine sparso dopo la peggior seduta di Wall Street delle ultime sette settimane. A favore degli acquisti ha lavorato la pubblicazione di una serie di trimestrali robuste, a partire da Japan’s Line, salita del 15% in scia a un utile superiore alle attese. Tokyo ha chiuso comunque in rialzo dello 0,15%, dopo la correzione di ieri, Seul dello 0,18%, mentre Shanghai e Shenzhen avanzano dello 0,3%. Deboli invece Hong Kong (-0,29%) e Seul (-0,48%), nonostante una crescita del Pil nel terzo trimestre del 3,6% anno su anno e dell’1,4% su rispetto al trimestre precedente. Il prezzo del petrolio apre in lieve calo, dopo l’aumento a sorpresa delle scorte petrolifere Usa. Sui mercati asiatici i future sul LIght crude Wti cedono 9 cent a 52,09 dollari e quelli sul Brent arretrano di 8 cent a 58,36 dollari al barile. Oro in lieve rialzo sui mercati asiatici in attesa del meeting odierno della Banca centrale europea: il lingotto con consegna immediata recupera così lo 0,2% e passa di mano a 1.280 dollari l’oncia.7
La Repubblica, Economia e Finanza.