Salvati dalla Aquarius di Sos Méditerranée sulla rotta libica. L’imbarcazione ha attraccato nel porto del capoluogo siciliano questa mattina
Diversi naufraghi presentano sintomi di malnutrizione e appaiono provati dalla prolungata mancanza di cure, un giovane porta i segni di ferite da arma da fuoco e da machete. Numerose donne di origine subsahariana hanno dichiarato di essere state ripetutamente vittime di violenze sessuali e di essere state imprigionate per diversi mesi.”Un naufrago su tre è bambino o adolescente”, ha confermato Madeleine Habib,coordinatrice Sar (Search and Rescue) di Sos Méditerranée. I migranti soccorsi martedì e mercoledì provengono da più di 15 Paesi differenti: Siria, Egitto, Mali, Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Sudan, Marocco, Somalia, Eritrea, Senegal, Camerun, Nigeria, Liberia, Etiopia, Algeria, Ghana, Benin, Gambia, Yemen. Tra loro anche un migrante originario della Turchia; 50 sono i richiedenti asilo siriani in fuga dalla Libia, tra i quali intere famiglie con bambini.C’è anche un giovane che porta i segni di ferite da arma da fuoco e da machete, tra le 606 persone arrivate oggi a Palermo a bordo della nave Aquarius di Sos Méditeranée. Lo rende noto la stessa organizzazione umanitaria. Diversi naufraghi presentano sintomi di malnutrizione e appaiono provati dalla prolungata mancanza di cure. Numerose donne di origine subsahariana hanno dichiarato di essere state ripetutamente vittime di violenze sessuali e di essere state imprigionate per diversi mesi. Cinquanta persone sono richiedenti asilo siriani in fuga dalla Libia, e tra questi intere famiglie con bambini e due donne incinte al nono mese di gravidanza. “Siamo fuggiti dalla Siria e siamo arrivati in Libia nel 2012. Ho lavorato nel settore delle costruzioni. Ma presto in questo Paese tutto è diventato caotico, non ci sono più soldi, né lavoro. Tutto ormai ruota intorno al racket e al traffico di esseri umani” ha spiegato un siriano ai volontari della ong.
La Repubblica