Una divisione ‘a scacchiera’ dei lotti, senza sovrapposizioni. E quindi senza concorrenza. L’autorità di Cantone inoltra le carte alla Procura di Roma, che ha in carico l’inchiesta sulla centrale degli acquisti
Si apre un nuovo fronte nell’indagine Consip. L’autorità anti corruzione di Cantone ha inviato alla procura di Roma, competente per l’inchiesta, un ‘fascicolo’ in cui si ipotizzano anomalie non solo sul lotto di Alfredo Romeo ma anche la possibile esistenza di un cartello tra aziende per spartirsi i lotti principali della gara Fm4 – per un valore da 2,7 miliardi – per l’affidamento di servizi in una serie di palazzi istituzionali a Roma, servizi che andavano dalla pulizia alla manutenzione degli uffici.
L’esistenza del fascicolo è confermata a Repubblica da fonti dell’Anac, dopo l’anticipazione del Corriere della Sera. Le conclusioni dell’Anac (che parlano di “fondato sospetto” e che dovrà quindi poi trovare conferma giudiziaria) arrivano dopo quattro mesi di istruttoria sul lotto di appalti Fm4, già al centro di un’altra istruttoria aperta dal Garante per la concorrenza e dal quale l’azienda di Alfredo Romeo, arrestato nell’ambito dell’inchiesta, era già stata esclusa.
Le aziende sospettate di aver fatto cartello sono Ati Cns, Manutencoop e Romeo. I sospetti nascono dall’analisi della partecipazione a scacchiera ai diversi lotti. Dalle verifiche dell’Anac si è scoperto che “Ati Cns ha presentato un’offerta per sette lotti di gara, Manutencoop per cinque, senza mai sovrapporsi” e ignorando le regioni del Sud (Campania, Calabria e Sicilia) dove invece si presentava Romeo. L’azienda dell’imprenditore campano a sua volta non si sovrapponeva mai (con una sola eccezione) a Ati Cns e a Manutencoop.
Le conclusioni di Anac: “La probabilità del verificarsi” di questa alternanza a scacchiera così precisa “risulta essere evidentemente assolutamente marginale (…) Appare ragionevole pensare che per la gara Fm4 siano state adottate intese restrittive della concorrenza”.
Altro punto da chiarire, secondo Anac, il fatto che Cns si sia ritirato da tutti i lotti Fm4 dopo le contestazioni dell’Antitrust sul bando ‘Scuole belle’ (ne avrebbe anche vinti alcuni, si è saputo all’apertura delle buste). Qualche ombra ci potrebbe essere anche sul comportamento di Consip nei confronti di Manital: esclusa dalla gara, l’azienda ha vinto il ricorso al Tar per la riammissione. Ma risultata vincitrice con un’offerta di 25 milioni di euro più bassa, la Consip ricorre al Consiglio di Stato per farla escludere. Riuscendoci, e pagando così di più per lo stesso servizio. Perché? Questi sono tutti i punti che la procura dovrà chiarire e su cui dovrà capire se esistono profili penalmente rilevanti.
· PROCURA: “ANAC CONFERMA NOSTRE IPOTESI”
Per i pm romani, che hanno studiato il dossier raccolto dall’Anac, i contenuti “non fanno che corroborare quello che è il nostro convincimento”. La procura agli atti ha già acquisito elementi probatori più che sufficienti per sospettare che le aziende potrebbero essersi preventivamente messe d’accordo. A confermare il sospetto investigativo è stato anche l’esito di un recente interrogatorio reso da Marco Gasparri, ex dirigente Consip, le cui dichiarazioni avevano già messo nei guai proprio Romeo, in carcere per alcuni mesi e ora in attesa di essere processato per corruzione.
· IL FILONE PRINCIPALE DELL’INCHIESTA
L’inchiesta sull’appalto Fm4 ha più fronti, e sfiora anche la politica. L’imprenditore Alfredo Romeo e l’ex dirigente Consip Marco Gasparri sono entrambi accusati di corruzione. Per loro il processo è fissato per il 19 ottobre. Per rivelazione di segreto d’ufficio sono indagati il ministro dello Sport, Luca Lotti, il comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, e il generale di brigata dell’Arma Emanuele Saltalamacchia.
Per traffico di influenze sono indagati (anche se con molti dubbi sulle accuse) il padre dell’ex premier, Tiziano Renzi, il suo amico imprenditore Carlo Russo, e l’ex parlamentare e consulente di Romeo, Italo Bocchino. Mentre il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto risponde di falso. Indagato poi per depistaggio il vice comandante del Nucleo operativo ecologico, Alessandro Sessa, mentre rispondono di concorso in violazione del segreto d’ufficio, in riferimento alle notizie pubblicate sulla stampa di atti riservati, il pm di Napoli Henry John Woodcock e la conduttrice di ‘Chi l’ha visto’ Federica Sciarelli.
Anche la Corte dei conti indaga sulla Consip, sulla regolarità di alcuni incarichi concessi a legali esterni. Consulenze che i giudici contabili sospettano essere eccessive, sia per quanto riguarda il numero, sia per il valore degli importi pagati.
Alessio Sgherza, La Repubblica