In mattinata i pentastellati accusati di ostruzionismo, poi è Toninelli a rivolgere la stessa accusa ai dem e gruppi “conniventi”. Respinta proposta della Lega di rinunciare al question time pur di arrivare all’approvazione in giornata. Contraria al ddl Forza Italia, Mdp annuncia astensione
La conferenza dei capigruppo della Camera ha stabilito che a partire dalle 16.30 – al termine del Question Time – cominceranno le dichiarazioni di voto sulla proposta di legge Richetti per l’abolizione dei vitalizi. Il voto finale è previsto intorno alle ore 18.30. La conferenza ha dovuto rivedere i tempi dell’esame della proposta di legge dopo essere stata convocata su sollecitazione in Aula dal deputato M5S Danilo Toninelli. Ultimo sviluppo di una seduta segnata dallo scontro in Aula tra M5S e Pd. In particolare, è stato l’esame dell’articolo 13 del ddl, quello che sancisce la rideterminazione degli assegni vitalizi, a innescare una lunga discussione in cui sono intervenuti diversi gruppi. Un fiume oratorio che ha fatto scattare la reazione del M5S, a sua volta accusato di aver fatto ostruzionismo in mattinata. Quando era parso inevitabile lo slittamento dei tempi per il voto, il deputato 5 Stelle Danilo Toninelli aveva accusato il Pd e anche i deputati di altri gruppi “conniventi con il Partito democratico” di fare “ostruzionismo” e di “violare così l’accordo che diceva che oggi entro le 14 la pdl sui vitalizi sarebbe stata legge. Mi pare che l’accordo sia stato violato”. Toninelli aveva quindi ribaditio che il “M5S vuole votare oggi e noi siamo disposti a votare anche di notte, a non intervenire più, nemmeno in dichiarazione di voto finale, pur di approvare questo provvedimento. Chiediamo che sia convocata una conferenza dei capigruppo”. Concludendo con un lapsus: “Questa è la volontà del Partito democratico… no, del Movimento 5 Stelle, è un grosso lapsus il mio.. Noi vogliamo approvarlo entro oggi o entro la settimana. Non permetteremo mai che venga rinviata a settembre”. Piccata replica di Ettore Rosato, capogruppo dem: “La faccia tosta deve avere una certa dimensione sennò diventa imbarazzante… Stamattina sono stati i deputati M5S a intervenire in continuazione e ora questo intervento di Toninelli, quando tutti stanno intervenendo sugli emendamenti, riapre il dibattito… Siete voi che non volete votarlo. Noi vogliamo votarlo entro oggi”. Anche il capogruppo della Lega, Massimiliano Fedriga, aveva manifestato la volontà di voler approvare entro oggi la legge Richetti: “Per questo noi siamo disponibili a soprassedere al question time per approvare il provvedimento entro le 16”. La proposta del Carroccio è stata respinta. Intanto, Mdp fa sapere attraverso il deputato Alfredo D’Attorre, ospite di Omnibus, su La7, che si asterrà dal voto finale. Il deputato di Forza Italia Paolo Sisto conferma il voto contrario alla pdl Richetti degli azzurri: “Forza Italia per prima ha riformato i vitalizi, portandoli al sistema contributivo. Questo conferma che il nostro voto contrario alla proposta Pd non ha niente a che fare con il contenuto ma riguarda la sua chiara ed evidente incostituzionalità”. Posizioni contrastanti, quindi, rispetto alle modalità con cui la politica vorrebbe porre fine ai tanto discussi vitalizi, avvolti da un alone opaco persino nelle loro origini. Istituiti – dapprima come elargizioni, per diventare nel tempo alla stregua di pensioni con fini previdenziali – nel 1954 in autodichia (particolare prerogativa dei due rami del Parlamento di risolvere, attraverso un organismo giurisdizionale interno, le controversie insorte con i propri dipendenti) con una delibera dall’ufficio presidenza elaborata da un comitato segreto i cui componenti non sono mai stati divulgati. Una storia, quella della delibera del 1954, raccontata nel libro Sotto il tappeto, autocrinia e altri sistemi di Palazzo di Irene Testa, prefazione di Sergio Rizzo, edito da Aracne.
la Repubblica