L’azione è stata più volte sospesa per eccesso di rialzo. Il cda della prossima settimana indicherà la data dell’assemblea per approvare il piano di rafforzamento patrimoniale da complessivi 700 mln di euro. Ma dato lo sconto limitato sul Terp, Banca Akros resta diffidente sul successo dell’aumento di capitale
Il mercato promuove il piano di rafforzamento patrimoniale di Banca Carige . L’azione, più volte sospesa per eccesso di rialzo con un massimo intraday a 0,2195 euro (livello dello scorso 9 giugno), ora segna un +11,49% a 0,2174 euro. Ieri il cda della banca ha preso tre decisioni importanti: lanciare un aumento di caCarigepitale fino a 500 milioni di euro, rispetto ai 450 milioni inizialmente preventivati, con una pre-garanzia con Deutsche bank e Credit Suisse che, oltre alle consuete condizioni, è legata a un feed back positivo degli investitori secondo uno schema già utilizzato per l’ultimo aumento di capitale di Mps a fine 2016.
In secondo luogo, il cda ha deciso di cedere Creditis (crediti al consumo), alcuni immobili, il ramo d’azienda del recupero crediti e servizi di incasso (Pos) per un impatto sul patrimonio di 200 milioni e di vendere non performing loans lordi del valore di 1,2 miliardi di euro anziché i 2,4 miliardi del piano precedente, in modo da evitare eccessive complessità. In terzo luogo, ha deciso di aumentare il livello di copertura degli unlikely to pay. Al completamento del piano, il rafforzamento patrimoniale complessivo sarà di 700 milioni. Il tutto sotto la direzione di un nuovo Cfo, nominato ieri, Andrea Soro (ex Unicredit e Credit Suisse) e con l’ad, Paolo Fiorentino, che dovrà convincere la Bce sul rafforzamento patrimoniale e sulla governance. A questo proposito, secondo fonti citate dall’agenzia Mf-DowJones, il prossimo cda di Banca Carige dovrebbe cooptare uno o due consiglieri e forse verrà ristabilito l’equilibrio tra quelli presenti in lista Malacalza e le liste di minoranza.
Il rafforzamento patrimoniale è stato deliberato dal cda, ora toccherà all’assemblea dei soci dare l’imprimatur definitivo. Una data non c’è ancora, sarà il board della prossima settimana a definirla. “Le nuove linee strategiche devono ora essere approvate dal SSM e finalizzate in un nuovo piano industriale dettagliato”, sottolineano gli analisti di Banca Akros. “Dato lo sconto limitato sul Terp (prezzo teorico ex diritto, ndr) che può essere applicato agli attuali prezzi di mercato, rimaniamo diffidenti sul successo dell’aumento di capitale. Il nostro rating rimane sospeso sul titolo Banca Carige “, avvertono gli esperti della banca d’affari. In effetti, aggiungono gli analisti di Icbpi, rispetto al piano precedentemente presentato al mercato, le misure di de-leveraging annunciate ieri implicano una ricapitalizzazione più pesante e una strategia più lineare per la cessione degli Npl e degli asset non core “che comunque riteniamo vengano accolti bene dal mercato”, precisano a Icbpi. D’altra parte, “le condizioni non standard imposte da Deutsche bank e Credit Suisse per concedere la pre-garanzia per l’aumento di capitale non consentono una visibilità piena sull’esito dell’operazione”, avvertono, infine, gli esperti di Icbpi che non hanno un rating su Banca Carige , mentre Equita ha ribadito stamani il rating hold e il target price a 0,2 euro.
Milano Finanza