Ricercatori americani hanno applicato un polimero conduttore sulla superficie dei tessuti, in grado di immagazzinare energia elettrica attraverso il movimento delle persone
Presto per ricaricare piccoli dispositivi elettronici basterà semplicemente andare in giro con i propri vestiti addosso. Uno studio realizzato dalla University of Massachussetts-Amherst ha dimostrato che applicando una particolare molecola, un polimero conduttore, sulla superficie di un tessuto è possibile trasformarlo in una piccola batteria.
La ricerca nell’ambito della chimica dei materiali è stata pubblicata sulla rivista Advanced Functional Materials. I ricercatori hanno posizionato questo polimero su diversi tipi di tessuto, attraverso un processo chiamato deposizione da vapore. È stato così creato un rivestimento sottilissimo, intorno a un decimo del diametro di un capello, che non è andato a incidere in modo significativo sul peso complessivo del vestito.
Una volta applicato, il polimero ha poi trasformato l’abito in un forma di elettrodo. Questo è capace di immagazzinare energia derivante dallo scorrimento di diversi strati del tessuto uno sopra l’altro, dovuto al movimento della persona che indossa il vestito. Per il momento sono stati generati soltanto alcuni microwatt, una quantità di energia sufficiente ad alimentare una piccola lampada led o un bracciale da fitness.
I ricercatori hanno sottolineato che la ricarica dello smartphone attraverso i vestiti è un’applicazione ancora distante, ma i tessuti che fanno anche da batteria sono una prospettiva interessante per il futuro. Si tratta infatti di abiti del tutto paragonabili a quelli che già portiamo e che non perdono le loro caratteristiche nemmeno se sottoposti a forti stress.
La Stampa