di Cesare Lanza
Scommettiamo che il merito sarà un valore riscoperto, indispensabile per ricostruire la nostra decadente società? Sarò sincero: è una fiducia, una speranza, un desiderio forte. Il mio pessimismo non mi consente sicurezze. Ma voglio crederci. Ieri a Milano ho avuto un incoraggiamento. Abbiamo assegnato a personaggi eminenti il premio Socrate per il merito: Urbano Cairo, Letizia Moratti, Ernesto Pellegrini, Ernesto Mauri, Maria Bianca Farina, Carlo Clavarino, Andrea Cornelli, Lella Golfo, Gianfranco Aquila. Tutti presenti, salvo Aquila: impossibilitato per un problema privato, con la sua sensibilità (la sua società Montegrappa è leader nel settore delle penne stilografiche) ha voluto partecipare con una penna particolare, tricolore, riservata ai premiati. Una sola defezione c’è stata, da parte di Monica Maggioni, presidente della Rai. All’ultimo momento: non si fa si fa così. Ho deplorato sia l’assenza, siala motivazione. Le istituzioni dovrebbero dare il buon esempio e invece spesso il riferimento della Rai è pessimo (parlo dei vertici). Sono giorni in cui si decidono le nomine e la Maggioni ha preferito restare a presidiare il Cavallo. Comprensibile, ma ingiustificabile. A Ferruccio de Bortoli avevo affidato l’introduzione, alla Maggioni le conclusioni. Ho pregato Maurizio Beretta, padrone di casa di Unicredit (dove abbiamo organizzato la manifestazione) di sostituirla.
Nessun problema. Ma – infine – dove ripongo la mia fiducia? Tutti i premiati e i 200 presenti hanno partecipato perché condividono le mie idee sul valore del merito. Questo mi fa felice. È ora di dire basta a inciuci, spintarelle, favoritismi. La precedenza va a chi la merita.
di Cesare Lanza, La Verità