Andrea Cornelli, ceo di Ketchum Italia , è tra i personaggi italiani che ieri sono stati insigniti del celebre Premio Socrate 2017 per il merito insieme a personalità di spicco come Letizia Moratti, Urbano Cairo, Maria Bianca Farina, Ernesto Pellegrini, Lella Golfo, Ernesto Mauri e Carlo Clavarino. Fondato da Cesare Lanza , il premio è alla base di un movimento di opinione senza fini di lucro per la valorizzazione del merito contro pregiudizi e raccomandazioni quasi sempre a danno dei giovani talenti più meritevoli. Andrea Cornelli, classe 1962, può definirsi un imprenditore purosangue: ha iniziato la sua carriera professionale nel 1981 fondando C&T, una delle prime agenzie italiane dedicate alla consulenza per la progettazione di sistemi di information e communication technology. Nel 1994 ha acquisito il controllo di Telemacus, agenzia dedicata alla elaborazione di strategie di marketing digitale ponendo le basi per un intensa attività sinergica con Ketchum (con cui ha iniziato a collaborare dal 1988), intuendo fin da allora le potenzialità comunicative insite nel mondo digitale. Nel 2003 è diventato Presidente e successivamente anche Amministratore Delegato di Ketchum Italia. Da sempre, grande sostenitore dell’energia creativa e della capacità di innovazione dei giovani talenti più meritevoli è stato membro di molte Giurie di premi internazionali e nazionali come i prestigiosi Cannes Lions, Young Lions, Eurobest, Sabre, Sodalitas per citarne alcuni.
Inoltre, dal 2015 ricopre il ruolo di coordinatore di Pr Hub, la piattaforma partecipativa di società di Relazioni
Pubbliche e Comunicazione, nuovo punto di riferimento per tutte le agenzie di PR e comunicazione in Italia, dove è impegnato insieme agli altri associati ad affermare il valore etico, sociale e strategico della professione. “Sono davvero onorato di ricevere questo importante riconoscimento – ha dichiarato Cornelli – e lo sono ancor di più perché sostengo con grande interesse e partecipazione la campagna che ne è alla base. Il malcostume delle raccomandazioni troppo spesso soffoca la meritocrazia e chiude le porte ai nostri giovani talenti rappresentando una minaccia per la ripresa del nostro paese. Oggi occorre avere il coraggio di impostare un cambiamento culturale profondo, orientato verso la valorizzazione del merito promuovendo atteggiamenti etici e di responsabilità sociale”.
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