Il fatturato ha raggiunto quota 1,9 miliardi di euro e sarebbe cresciuto del 4 per cento anche senza considerare lo shopping Oltralpe. Ai francesi: “Nulla verrà cambiato del loro caffè preferito”
LAVERUNE (Francia) – Lavazza archivia un 2016 record anche grazie all’acquisizione dei francesi di Carte Noire. I vertici del gruppo italiano presentano il bilancio a Laverune, nel sud della Francia, nella fabbrica ristrutturata della nuova consociata d’Oltralpe.
Il bilancio 2016 ha chiuso con un fatturato di 1,9 miliardi di euro, in aumento del 29 per cento rispetto al 2015. A parità di perimetro, cioè senza gli effetti dell’acquisizione di Carte Noire, i ricavi sarebbero comunque saliti del 4 per cento. Il risultato operativo del 2016 è stato di 61 milioni, in aumento del 34 per cento risorto all’anno precedente. Depurata dall’effetto dell’acquisizione francese la crescita sarebbe stata anche superiore, il 54 per cento. L’utile di Lavazza nel 2016 è stato di 82,2 milioni. La posizione finanziaria è attiva a 687,5 milioni.
“I risultati dimostrano la piena integrazione con Carte Noire – commenta l’ad Antonio Baravalle – e nei prossimi anni riteniamo che la crescita del gruppo possa ulteriormente proseguire. Il nostro obiettivo è di raggiungere i 2,2 miliardi di fatturato entro il 2020″. “Grazie al forte radicamento e alla nostra storia industriale – dice il vicepresidente Marco Lavazza – siamo riusciti a integrare bene la britannica Merrild prima e la francese Carte Noire oggi”.
Parlando a nome della famiglia il vicepresidente Giuseppe Lavazza ha vouto scherozamente rassicurare i francesi che “nulla verrà cambiato nel loro caffé preferito”. Giuseppe Lavazza ha parlato di “integrazione rispettosa delle differenti esigenze del pubblico” e ha aggiunto “la condizione per mantenere l’autonomia del gruppo è quella di rispettare le differenze tra i brand“. Il direttore generale di Carte Noire, Vincent Flouquet ha ringraziato “la famiglia Lavazza per il modo con cui è stata effettuata l’integrazione” ricordando che “tutti i dipendenti entrati nel nuovo gruppo lo hanno fatto in modo volontario”. Carte Noire infatti è uno spin off dal gruppo Mondelez.
di Paolo Griseri, la Repubblica