Rottamazione cartelle, al via la “fase due”: istruzioni per l’uso

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Entro metà giugno arriverà il saldo della propria posizione. Per i comuni colpiti dal terremoto, invece, ci sarà tempo fino al 21 aprile 2018

Chiusa una porta, si apre un portone. E chiusa una finestra? Si apre la fase due della procedura per fare definitivamente pace con il fisco.
Lo scorso 21 aprile è stato, infatti, l’ultimo giorno utile per presentare la domanda di adesione alla rottamazione delle cartelle Equitalia (eccezion fatta per i residenti nelle aree colpite dal terremoto, per loro i termini sono stati prorogati di un anno, dunque fino al 21 aprile 2018). Per tutti gli altri contribuenti, il bello (o il brutto, se preferite) inizia adesso.
Molte le date da cerchiare in rosso sul calendario se volete evitare che la prima fase non sia stata vana.
Giugno, c’è posta per te – La prossima deadline da tenere bene a mente, è fissata per la metà di giugno quando i contribuenti si vedranno recapitare (l’amaro) “conto”, ossia il saldo delle cifre da parte dell’Agenzia delle Entrate che comunicherà anche la scadenza delle eventuali rate e i relativi bollettini di pagamento.
Il pagamento, infatti, potrà essere effettuato in una sola volta oppure suddiviso in un massimo di cinque rate, a una condizione: il 70% dell’importo dovuto dovrà essere versato entro il 2017 ed il restante 30% nel corso del 2018.
Tolleranza zero: Fate attenzione, la parola d’ordine è puntualità. Non si scherza, infatti, sulle scadenze altrimenti sono dolori, ma soprattutto dovrete dire addio alle agevolazioni. Chi non paga anche solo una rata, oppure lo fa in misura ridotta o in ritardo, perde i benefici della definizione agevolata.
Come e dove pagare – Tante le modalità di pagamento per venire incontro al meglio alle diverse esigenze dei contribuenti. Sarà possibile effettuare il pagamento dal portale Equitalia e dall’App Equiclick tramite la piattaforma PagoPa, con la domiciliazione bancaria, presso le filiali bancarie, agli sportelli bancomat (ATM) degli istituti di credito che hanno aderito ai servizi di pagamento CBILL, con il proprio internet banking, recandosi presso gli uffici postali o i tabaccai aderenti a ITB e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica, agli sportelli.
Come dire, non ci sono davvero più scuse per non fare pace con il fisco.

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