Una possibile strategia: selezionarne uno per famiglia in base al “benchmark”, ai costi, e alla massa amministrata
Spesso consigliate gli Etf in alternativa ai tradizionali investimenti in azioni ed anche in Titoli di Stato, Bot e Btp con i loro rendimenti ormai prossimi allo zero. Dalla consultazione del sito online della mia banca ho però scoperto che ci sono 17 pagine di Etf diversi in cui non so assolutamente orientarmi. Quale potrebbe essere un criterio di scelta? Quanto sono affidabili i siti che offrono la loro consulenza?
Euro Maccagno
Non sono gli Etf in quanto tali a dare di più dei titoli pubblici, ma le azioni e i bond presenti nei diversi panieri di riferimento degli Etf, potenzialmente più redditizi solo se più rischiosi. Ci sono due modi di usare gli Etf. Il primo è per chi fa da sé avendo un’idea precisa della diversificazione tra azioni e obbligazioni in relazione alla propria propensione al rischio.Facciamo un esempio: se un cinquantenne ha i risparmi ora divisi al 50 per cento in singole azioni italiane e al 50 per cento in Bot e Btp e ritiene la ripartizione valida in termini di rischio, può ipotizzare la conversione in 3 Etf azionari (uno sull’Europa per un 10 per cento dell’intero capitale, uno su Wall Street per il 30 per cento, uno su un indice globale per il 10 per cento) e 3 obbligazionari (due con titoli governativi in euro a 1-3 anni e a 5-7 anni, entrambi con bond a rating da investimento e ognuno per il 20 per cento, e un terzo, per l’ultimo 10 per cento, in un Etf di bond aziendali e governativi a rating speculativo). Per tentare d’avere rendimenti non «prossimi allo zero», infatti, anche la metà del capitale in bond deve correre dei rischi, valutari e di credito. Gli Etf sono migliaia, ma grazie alla suddivisione nelle categorie (consultabili sul sito di Borsa) il lettore – prendendo l’esempio di cui sopra – può scorrere gli Etf azionari Nord America, Europa e Mondo, e sceglierne uno per famiglia in base al “benchmark” più gradito, ai costi, e al volume di massa amministrata. Il secondo modo è più comodo: rivolgersi ai siti o ai consulente finanziari indipendenti, che per la parte azionaria usano di solito, nell’interesse del cliente, gli Etf per le loro basse commissioni. Sono affidabili sul piano normativo se regolati dalla Consob, ma valutabili, come tutti i professionisti, solo dai risultati.
Invalida civile a 73 anni
Mia moglie ha 73 anni ed è invalida al 100 per cento e vorrei sapere se è possibile accogliere la richiesta di assegno invalidità civile. Il Caf e l’lnps lo hanno escluso categoricamente perché mi hanno detto che è possibile solo al disotto dei sessantacinque anni di età.
Enzo Robella
Una volta compiuti i sessantacinque anni di età – è vero quanto sostengono giustamente Caf e Inps – è possibile chiedere e ottenere solo l’indennità di accompagnamento, ovviamente se riconosciuta dalla competente Commissione sanitaria presso la Asl.
Il riscatto e la ricongiunzione
Sono nato il 1° aprile del 1954 e lavoro presso un ente locale con rapporto a tempo indeterminato dal 1° luglio del 1982. Ho riscattato i quattro anni della laurea e ricongiunto due anni, quattro mesi e cinque giorni di altro periodo di lavoro con l’Inpdap, pagando il periodo ricongiunto ai soli fini previdenziali. Vorrei sapere quando potrò andare in pensione per anzianità di servizio?
Sauro Mercatelli
Con il mese di luglio del 2017 lei ha 35 anni di contribuzione piena. Aggiungendo il riscatto e la ricongiunzione lei sale a 41 anni + 4 mesi. Per arrivare a 42 anni + 10 mesi (quanto è richiesto dalla legge) lei deve arrivare al mese di dicembre dell’anno 2018. Se i conti sono esatti, partendo dalle sue indicazioni, lei potrà avere la pensione dal mese di gennaio del 2019, nonostante nel 2019 ci sarà presumibilmente un ulteriore aumento dei minimi contributivi. E questo perché avrà raggiunto il requisito comunque nell’anno precedente.
La domanda per la pensione
Secondo i calcoli effettuati dal patronato dal 1° maggio 2018 sarò in pensione. Rispetto a questa data, quanti mesi prima occorre fare la domanda per accedere alla pensione?
Antonio M.
Va bene un paio di mesi prima. Tenga però presente che se per la pensione è necessario versare i contributi fino ad aprile 2018, gli uffici Inps dovranno attendere la contribuzione ancora assente all’atto della domanda per poter accertare l’esistenza del diritto alla prestazione.
Dodici anni di contributi
Per le persone che hanno versato i contributi pensionistici con il sistema retributivo – e quindi prima del 1996 – per circa 12 anni e attualmente hanno più di 70 anni , è possibile richiedere la pensione oppure il rimborso di quanto versato se la pensione non è fruibile?
T. F.
Risposta purtroppo negativa a entrambe le ipotesi prospettate. Per la pensione calcolata con il sistema retributivo occorre versareil minimo di 20 anni di contributi, mentre con il sistema contributivo si può avere la pensione a 70 anni + 7 mesi con soli 5 anni di versamenti. Nella legislazione Inps non è prevista la restituzione dei contributi “silenti” vale a dire delle somme che non si tramutano in pensione.
Pensione a 67 anni
Nata il 27 ottobre 1973 ho nel complesso 1076 settimane, pari a oltre 20 anni. In base alle nuove leggi sulle pensioni posso andare in pensione avendo superato i 63 anni di età? Altrimenti, quando potrò farlo?
R. M.
Con le regole attuali quando avrà raggiunto l’età pensionabile, che presumibilmente sarà di sessantasette anni.
I danni per il crollo del cornicione
Durante l’ultima assemblea di condominio, in seguito al crollo di un pezzo di cornicione, che ha colpito e danneggiato un’auto in sosta, l’amministratore ha comunicato che la spesa per risarcire il proprietario della vettura è da suddividere fra tutti i condòmini proprietari, in proporzione ai millesimi di proprietà. È così?
Lettera firmata
A meno che il crollo non sia stato causato da un evento naturale o imprevedibile, a rispondere del danno è l’intero condominio. Lo stesso potrà, però, rivalersi sull’amministratore, che fra i suoi compiti ha quello di vigilare sulle condizioni del fabbricato, attraverso una costante e puntuale manutenzione delle parti comuni.
Hanno collaborato:
GIANLUIGI DE MARCHI
BRUNO BENELLI
SILVIO REZZONICO, Presidente Confappi
A CURA DI GLAUCO MAGGI, LA STAMPA