di Cesare Lanza
Scommettiamo che l’Europa resterà zoppa ancora per molti anni? Ve lo propongo con amarezza perché l’Europa è un gran bel sogno: per tutti, anche per coloro che, per varie e importanti ragioni, ne parlano male, con insofferenza. Purtroppo il problema è alla radice, come succede sempre per i sogni irrealizzabili.
Ieri, per la celebrazione dei 60 anni dei trattati europei, abbiamo fatto una scorpacciata di slogan, retorica, parole superflue. Ma pensiamo al futuro. Perché temo – ed è un pessimismo condiviso – che la zoppia europea non sarà facilmente guaribile, nei prossimi anni? Le lacune di origine finora hanno pesato in modo disastroso. Già in partenza il progetto era impervio visto che non esisteva e non esiste (a differenza degli Stati Uniti) una lingua comune: difficile, in assenza, stabilire accordi, amicizie reali, comunicazioni costanti.
Ma, soprattutto, come anche il Papa ha sottolineato, è insensato pensare di poter reggere l’Europa su un solo pilastro: la finanza. Non solo non c’è una lingua comune, ma non c’è un governo unico: di unica c’è solo la moneta, l’euro, che di fatto ha favorito un Paese, la Germania, dominante, e ha immiserito quasi tutti gli altri, sicuramente l’Italia. Il risultato è che i 27 Paesi aderenti sono quasi tutti scontenti e l’Inghilterra, com’era inevitabile, se n’è andata. Il baratro si è delineato quando sono emersi drammatici problemi, peraltro prevedibili: i migranti in primo luogo, la sicurezza ordinaria, gli attentati. Dall’Europa noi italiani dobbiamo subire severità per ciò che riguarda gli obblighi finanziari, indifferenza per l’accoglienza dei migranti. Fin quando dovremo sopportare questa sudditanza?
Cesare Lanza, La Verità