di Cesare Lanza
Scommettiamo che Sergio Mattarella non farà la giusta scelta, se Matteo Renzi sarà sconfitto al referendum? È una scommessa impertinente, che non vorrei proporre, per due motivi: il primo, per scaramanzia, perché il mio legittimo auspicio è che l’attuale premier sloggi, dopo 36 mesi buttati ai venti della crisi, da Palazzo Chigi; il secondo, perché non vorrei apparire irriguardoso verso il presidente della Repubblica, per me le istituzioni, nonostante tutto, sono sacre. Tuttavia, non posso esimermi: perché, come tutti, raccolgo inquietanti spifferi sulle manovre politiche già in atto per individuare l’eventuale successore di Renzi. Uno è che Matteo, nonostante abbia conclamato la sua non disponibilità, lasci il posto a un secondo Matteo, per guidare una maggioranza pasticciata che sostenga un governo di scopo. Un altro spiffero è anche peggiore, se possibile: il successore potrebbe essere l’attuale ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Ovvero il ministro più gradito a Renzi, quello che lo ha sempre assecondato, senza fiatare, senza una correzione di rotta, in qualsiasi iniziativa. (La Boschi è impensabile e poi si mormora che ci siano state umane frizioni tra il capo del governo e la sua ex prediletta. Graziano Delrio? No, qualche volta si è dissociato). Quindi? Non faccio nomi, ma penso che il governo dovrebbe essere guidato da un personaggio di fiducia di Mattarella e non inviso alle forze politiche, con un mandato semplice: cambiare in poche settimane l’attuale legge elettorale, per poi andare (finalmente!) al voto. Lo farà, il presidente? Con tutto il rispetto, scommetto, ma temo di no.
Cesare Lanza, La Verità