Via libera del cda dell’Enel all’acquisizione di Metroweb e all’integrazione della stessa con Enel Open Fiber. L’operazione prevede vari passaggi, al termine dei quali il nuovo soggetto derivante dall’acquisizione e dall’integrazione sarà detenuto con quote paritarie da Enel e da Cdp Equity. Il valore totale dell’operazione è pari a 814 milioni. L’operazione prevede nell’ordine: un aumento di capitale di Enel Open Fiber riservato a Enel e a Cdp Equity, affinché tale società disponga delle risorse necessarie, in misura pari a 714 milioni di euro, per l’acquisto della totalità del capitale di Metroweb. Ad esito di tale aumento di capitale, Enel e Cdp Equity verranno a detenere una partecipazione paritetica nel capitale di Enel Open Fiber; il secondo passaggio consiste nell’acquisto da parte di Enel Open Fiber della totalità del capitale di Metroweb per un corrispettivo di 714 milioni di euro, assumendo una valorizzazione del 100% dell’enterprise value di Metroweb pari a 814 milioni di euro che considera l’acquisto da parte di Metroweb di tutte le partecipazioni di minoranza nelle proprie controllate (in sostanza la quota che Swisscom il management detengono in Metroweb Milano); la fusione per incorporazione di Metroweb in Enel Open Fiber.
È inoltre previsto che Enel e Cdp Equity concedano un’opzione a F2i – da esercitare entro il 15 ottobre 2016 – di reinvestire nella nuova Enel Open Fiber, mediante l’acquisizione dalle medesime Enel e Cdp Equity di una partecipazione fino al 30% del capitale della nuova Enel Open Fiber. Se F2i eserciterà l’opzione, Enel e Cdp Equity conferiranno le partecipazioni paritetiche detenute in una holding.
A seguito dell’operazione, la nuova Enel Open Fiber sarà controllata congiuntamente da Enel e Cdp Equity (anche in caso di reinvestimento di F2i) e sarà pertanto consolidata da Enel secondo il metodo del patrimonio netto. L’operazione, che è già stata approvata dai consigli di amministrazione di F2i e di Metroweb, rimane soggetta all’approvazione dei consigli di amministrazione di Cdp e Cdp Equity che si terranno nei prossimi giorni. Il closing è previsto entro la fine del mese di novembre 2016.
“Con questa operazione”, ha commentato in una nota nota ripresa dalle agenzie l’ad di Enel Francesco Starace, “compiamo un ulteriore decisivo passo avanti nella realizzazione di una infrastruttura importante per il Paese. L’acquisizione di Metroweb consente infatti di accelerare il nostro piano per lo sviluppo della banda ultralarga, nonché di ampliare il perimetro di cablaggio per includere le più importanti città italiane e contestualmente ridurre il profilo di rischio di questa iniziativa grazie alla partnership con CDP e, auspicabilmente, F2i. Mettendo insieme le competenze di Enel OpEn Fiber con quelle di Metroweb, raggiungiamo l’obiettivo di creare un’azienda con dimensioni, know-how tecnologico e capacità di realizzare il piano ambizioso che abbiamo per l’Italia”.
Con l’acquisizione di Metroweb e con l’integrazione con Enel Open Fiber l’Enel accelera sulla fibra ottica. Enel Open Fiber, si legge nel comunicato emesso dopo il cda, ha infatti aggiornato il proprio piano industriale prevedendo nel periodo 2016-2021 la copertura con fibra ad altissima velocità di circa 9,5 milioni di case, con un incremento progressivo degli investimenti che passano a circa 3,7 miliardi di euro dai 2,5 miliardi del precedente piano.
Allargato il perimetro oggetto di cablaggio da 224 a 250 città situate nelle aree a successo di mercato (cosiddetti cluster A e B), includendo le città italiane di maggiori dimensioni. In ogni caso, la lettera d’intenti stipulata lo scorso marzo tra Eof, Vodafone e Wind, finalizzata, attraverso una serie di passi successivi, a definire una partnership strategica e commerciale per lo sviluppo della rete di telecomunicazioni a banda ultralarga sul territorio nazionale, aveva già ad oggetto 250 città. Il piano industriale aggiornato di EOF prevede, nell’arco di piano 2016-2030: la copertura con fibra ad altissima velocità di circa 9,5 milioni di case (rispetto alle 7,5 milioni di case del piano precedente) nel periodo 2016-2021, contribuendo così a colmare il ritardo digitale dell’Italia; un incremento progressivo degli investimenti dedicati allo sviluppo della rete da circa 2,5 miliardi di euro a circa 3,7 miliardi di euro, di cui circa l’85% nel periodo 2016-2021. Nel 2021, un Ebitda pari a circa 300 milioni di euro e un Ebitda margin pari a circa il 75%. Èprevisto che il cablaggio delle prime 10 città previste nel piano industriale – Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Padova, Palermo, Perugia e Venezia – inizi a completarsi a partire dal secondo trimestre del 2017, progredendo via via fino alla conclusione dell’ultima città nel primo trimestre del 2019.
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