L’Europa reagisce al referendum britannico: “Uno shock. Ma ora Londra via in fretta. E l’accordo di febbraio cessa di esistere”. La prossima settimana vertice tra Renzi, Hollande e la cancelliera. Il presidente della Commissione Juncker: “Dispiaciuto, ma l’Europa non è morta”. Il Papa: “Espressa volontà di un popolo, adesso ci vuole responsabilità”
La Gran Bretagna è uscita dall’Ue. E l’Europa reagisce, con nettezza e durezza. “L’Unione di 27 stati membri continuerà, ci aspettiamo che il governo del Regno Unito dia effetto alla decisione del popolo britannico al più presto possibile, per quanto doloroso potrà essere il processo”, affermano i presidenti delle istituzioni europee Juncker (Commissione Ue), Tusk (Consiglio Europeo), Schulz (Parlamento Europeo) e Rutte (presidente di turno del Consiglio Ue) in una dichiarazione congiunta. Mentre l’accordo raggiunto dal premier David Cameron con la Ue nel vertice del 19 febbraio scorso con le concessioni per lo statuto speciale del Regno Unito “cessa di esistere”, si legge nel comunicato. Poche ore prima lo stesso presidente del Consiglio europeo Donald Tusk aveva detto che “è un momento politicamente drammatico, ma siamo preparati allo scenario negativo”.
I leader di Italia, Germania e Francia, Renzi, Merkel e Hollande, si sono sentiti al telefono stamane per approntare le prossime mosse e preparare una risposta comune alla Brexit. “Ho invitato a Berlino il presidente francese, Francois Hollande, il premier italiano Matteo Renzi e il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk per dei colloqui”, ha detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel. “Poi – ha aggiunto – allargheremo questo circolo per rendere le discussioni più profonde”. Nel frenetico lavoro per preparare il vertice della prossima settimana, cambia il programma del presidente Tusk. L’incontro con il premier italiano Matteo Renzi “molto probabilmente” non avverrà oggi ma si terrà martedì a Bruxelles prima del summit.
La cancelliera tedesca ha definito la Brexit un “taglio netto, un colpo all’Europa e al processo di integrazione europea”. La Merkel ha ricordato però che proprio l’Ue negli ultimi cinquant’anni è stata capace di “garantire la pace europea dopo secoli di violenza”.
“Il mondo – ha aggiunto – è in una fase di scompiglio: in Europa oggi sentiamo gli effetti di guerre costate la vita a tantissime persone, guerre che hanno costretto tante persone a lasciare i loro Paesi”. La cancelliera ha auspiscato un’analisi “fredda e composta” dell’accaduto. “La Ue è un garante per la pace, il benessere e la stabilità. Le sfide di oggi sono troppo grandi per farcela da soli. Insieme possiamo affermarci nella competizione globale”.
Il voto britannico rappresenta un “test impegnativo” per l’Europa, ha detto il presidente francese Francois Hollande che ha parlato di “scelta dolorosa”, “non può più fare come prima e si deve concentrare sull’essenziale”. E’ in gioco, ha detto “la dissoluzione dell’Europa o la riaffermazione della sua esistenza al prezzo di profondi cambiamenti”. E il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha aggiunto: “Mentre affrontiamo più instabilità e incertezza, l’Alleanza Atlantica è più importante che mai come piattaforma per la cooperazione tra gli alleati europei e tra Europa e Nord America”.
“E’ uno shock, una pessima notizia per tutti noi che adesso porta con sé un’incognita. Dobbiamo lavorare per dare la massima certezza possibile: dobbiamo individuare un percorso di uscita della Gran Bretagna che sia certo con un calendario certo”, ha detto il nostro sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, Sandro Gozi, a SkyTg24.
Il presidente del Parlamento Ue Schulz, peraltro, avrà un colloquio con la cancelliera tedesca Angela Merkel per discutere di come evitare una “reazione a catena”. “I negoziati per gestire l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea cominceranno presto, il rapporto tra Ue e Uk è stato sempre ambiguo”, ha detto lo stesso Schulz, che ha aggiunto: “Il Regno Unito ha deciso di andare per la propria strada, penso che i dati economici questa mattina mostrino che sarà una strada molto difficile”.
“L’Europa dovrà adesso rimanere unita, insieme dobbiamo tirare fuori il meglio dalla decisione dei nostri amici britannici”, ha commentato poi il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. E si svolgerà domani proprio a Berlino la riunione dei 6 stati fondatori dell’Ue. Lo ha confermato questa mattina il ministro degli esteri tedesco Frank Walter Steinmeier. Alla riunione “sulle attuali questioni europee” parteciperanno i capi della diplomazia italiana Paolo Gentiloni, francese Jean-Marc Ayrault, il belga Didier Reynders, il lussemburghese Jean Asselborn e l’olandese Bert Koenders. Dalla Mitteleuropa, il cancelliere austriaco Christian Kern ha dichiarato di non temere “un effetto domino”, ma ora “l’Europa perderà il suo status ed il significato nel mondo a causa dell’uscita del Regno Unito e gli effetti economici si sentiranno per molto tempo”.
“E’ stata la volontà espressa dal popolo. Questo richiede a tutti noi una grande responsabilità per garantire il bene del popolo del Regno Unito e anche il bene e la convivenza di tutto il continente europeo. Questo mi aspetto”, ha detto papa Francesco, sul volo che lo ha condotto in Armenia. “Ho saputo l’esito finale qui sull’aereo”, ha aggiunto con tono sereno il Pontefice che con il suo sorriso sembra voler sdrammatizzare la tensione suscitata a livello internazionale dal voto inglese.
E dai microfoni di Radio Vaticana esprime la sua preoccupazione anche Romano Prodi: “Male, molto male, ma andiamo adagio a parlare di dissoluzione dell’Ue”, ha detto l’ex premier italiano ed ex presidente della Commissione europea, precisando che si tratta “certamente di un segnale fortissimo sia per Bruxelles, per una politica che non si è resa conto dei problemi di tutti, sia per la stessa Gran Bretagna che potrà avere dei momenti di tensione interna estremamente forte”.
Di tutt’altro avviso il commento del candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump. Arrivato oggi in Scozia in visita al lussuoso complesso per il golf che possiede a Turnberry, Trump è galvanizzato dalla Brexit e ha sottolineato il “parallelismo autentico” a suo dire tra la propria campagna e l’esito del referendum di ieri: “La gente vuole riprendersi indietro il suo Paese, vuole l’indipendenza”.
Repubblica