di Cesare Lanza
Scommettiamo che il campionato non è ancora finito, nonostante il dominio della Juventus? Domenica avevo supplicato il dio del pallone di consentire alla Roma di non perdere la sfida con la Vecchia, allo scopo di non uccidere il campionato. Non è andata così. Forse non esistono gli dei del calcio, forse sono insensibili alle mie preghiere. 0, più probabilmente, ha prevalso un diavolo, Luciano Spalletti, un ottimo allenatore che però ha un (grave) difetto: si considera un genio, superiore a tutti per intelligenza e qualità tattica. Così, ha regalato alla Juve il primo tempo, non solo stravolgendo la formazione schierando a sorpresa un indecifrabile ragazzetto, Gerson Santos da Silva. Ma soprattutto imponendo alla squadra un approccio difensivo, reverenziale, impedendole di esprimersi come (a volte) sa. E tutti ora pensano che la Juve con sette punti di vantaggio abbia già conquistato il sesto scudetto consecutivo (sarebbe record assoluto). Massimo Mauro, opinionista di Sky, prevede alla fine un vantaggio non inferiore a 15 punti, sulla seconda. Dissento, anzi scommetto di no! Se la Juve alla fine vincerà, l’impresa sarà faticosa. Nel secondo tempo, restituita alla sua identità, la Roma ha mostrato di essere viva e pericolosa. Il Napoli cresce in modo travolgente, ha trovato in Dries Mertens un goleador inaspettato, ha segnato – senza Gonzalo Higuain! più della passata stagione. Al di là dello scudetto, sarà appassionante, con Milan e Lazio, la lotta per entrare nei tornei europei. E in coda, dopo l’incredibile vittoria del Palermo sul «mio» Genoa, si riaprono anche i giochi della retrocessione.
Cesare Lanza, La Verità