Il magnate australiano formalizza l’offerta pubblica di acquisto attraverso la sua 21st Fox Century di tutta la pay tv, tra cui la diramazione italiana. L’influenza positiva della sterlina deprezzata. Un impero con 100 milioni di clienti
Rupert Murdoch va d’anticipo. Appena la scorsa settimana aveva manifestato l’intenzione di mangiarsi in un sol boccone Sky per creare un colosso in grado di reggere la concorrenza di Netflix, Amazon, Facebook e Google che divorano fette importanti di mercato televisivo. Adesso il magnate australiano formalizza l’offerta pubblica di acquisto attraverso la sua 21st Fox Century di tutta la pay tv. Sembra il gioco delle tre tavolette in quanto Murdoch già controlla sia Fox sia Sky, che si incrociano negli assetti azionari. Però, una storia è avere in tasca il 39% di Sky e un’altra storia è averne il 100%. Serve il colpo di bacchetta magica.
L’offerta
Fox, quindi Murdoch, mette sul piatto 10,75 sterline per ogni azione del 61% che è in mano a investitori privati e stacca un assegno di 11,7 miliardi di sterline, il che significa valutare Sky (compresa la diramazione italiana) 18,5 miliardi. Murdoch divora con Fox ciò che già controlla (Sky) ma che in questo modo sottrae a partecipazioni esterne. Cosa sua. Operazione da perfezionare entro il 2017. Allora occorre il via libera dell’Autorità di controllo britannica, occorre convincere gli azionisti di minoranza (fondi) in Sky che si oppongono e occorre placare Westminster che vede il fantasma della concentrazione. Non una passeggiata tranquilla. Già nel 2010-2011 Rupert Murdoch era stato stoppato. Riparte con il vento in poppa della sterlina deprezzata per comandare un impero che raggiunge 100 milioni di famiglie, 24 in Europa.
Fabio Cavalera, Corriere della Sera