di Cesare Lanza
Scommettiamo che… ? Vi propongo una variazione sul tema: vi confido un mio sogno, anziché proporre una scommessa. Oggi si vota per il referendum, sapremo se avrà vinto il Sì di Matteo Renzi o il No dei suoi antagonisti. Ed ecco il mio sogno. L’Italia che vorrei per i figli e i nipoti non dovrebbe essere svenduta all’euro né soffocata dall’Europa. Sogno dunque un’Italia che possa ridurre il debito pubblico, con le sue forze: grazie a un governo che sappia lottare contro le mafie, ma anche contro gli intrallazzi di ignobili élite. Con banche che non regalino denaro agli imbroglioni, ma tutelino i risparmi degli onesti. E, senza corruzione, avremmo una tassazione equa. Niente elemosine e promesse insincere, ma impegno per rilanciare l’occupazione. Con ospedali, trasporti, università e scuole che funzionino. Un’Italia che accolga i profughi e riesca a contenere i migranti. Che assista gli emarginati, i miseri, gli infelici, i disperati, i portatori di handicap. Ma sappia anche premiare il merito, consentendo ai nostri giovani di raggiungere in patria i traguardi che desiderano. Senza la vergogna di promesse e bugie ai terremotati. In cui si possa votare regolarmente, senza abusi e rinvii. Con politici e amministratori determinati a valorizzare le risorse che il mondo ci invidia, i capolavori dell’arte e le meravigliose potenzialità del turismo: operando senza garbugli di parole. Difendendo la nostra sicurezza nelle case e nelle strade, evitando che i delinquenti vengano rilasciati il giorno dopo i delitti. Avete indovinato a chi affiderei le mie speranze? E il mio sogno è solo un’utopia?
di Cesare Lanza, La Verità