di CESARE LANZA
Scommettiamo che niente cambierà (fino a quando non ci sarà una svolta politica forte e profonda) nel pessimo vizio italiano, scempio e sprechi del denaro pubblico? Per dare un’idea: non sono andato, benché gentilmente invitato, all’inaugurazione della «Nuvola», il discusso e monumentale edificio all’Eur di Roma, giunto, dopo lustri rovinosi, all’ultima pietra. E non ci sono andato per un senso di malinconia, legato innanzitutto alla canzone splendida di Paolo Conte, illuminata da Enzo Jannacci. Ricordate? «Messico e nuvole, la faccia triste dell’America…». Il nostro Messico, la faccia triste dell’Italia è lo scempio del denaro pubblico, legato a iniziative nient’affatto urgenti, ieri la «Nuvola» ideata dall’architetto Massimiliano Fuksas, definito un inutile obbrobrio urbanistico, domani (speriamo di no) il famigerato Ponte sullo Stretto. Poi, mi contrariava la presenza del premier Matteo Renzi, accorso a raccogliere finti consensi e a farsi bello di qualcosa che non gli appartiene (né nel bene né nel male). E perciò vorrei esprimere solidarietà alla sindaca Virginia Raggi, fischiata e contestata, per aver avuto il coraggio di ricordare quanto la «Nuvola» sia costata (raddoppiati i preventivi!), prima del salvifico intervento in extremis di un’azienda oggi rigorosa, come Condotte. E sogno, senza scommettere, un’Italia in cui i preventivi di spesa non siano carta straccia, ma rispettati, e il denaro sia destinato a tante drammatiche urgenze (oggi, in primo luogo, alla tragedia dei terremotati) invece che al fumo e alle nuvole, a gigantesche iniziative spesso poco trasparenti.
di Cesare Lanza, La Verità