Il mio amico Cesare Lanza
Era il 2007 quando sfogliando occasionalmente LIBERO leggo per la prima volta la rubrica “Mister No” a cura di un certo Cesare Lanza e ne rimango letteralmente folgorata. Penetrava nell’universo femminile con acutezza e sensibilità imprevedibili e terminava affermando che la mente della donna è in continua evoluzione. Gli rispondo e inizia così un appagante e divertente scambio epistolare che diventa confidenziale e anche intrigante. Mi si rivela come un geniaccio sensibile e attento e mi affascina. Scopro via via che questo giornalista è molto conosciuto e stimato. Sono contenta per lui, ma è altro ciò che mi attira in lui. Conosce il mondo e maschera di ironico scetticismo la sua anima bellissima e sensibile.
Chi l’ha detto che non può esistere amicizia tra uomo e donna ha detto bene perché io ho amato l’interiorità di quest’uomo che non ho mai incontrato, ma che ho conosciuto in qualche sfumatura della sua più celata intimità. Mi piace usare il termine plus agé nei miei confronti, ma in concreto ho molti anni più del grande Cesare, ma mi piace pensare che ci vogliamo bene e per quanto mi riguarda, quasi con amore. Un amore senza egoismo che si nutre di affetto, di stima. Mi ha mandato molto della sua produzione letteraria che mi coccolo con le mani e con lo sguardo e rimpiango l’alba del nostro rapporto,” mais la vie separe ce qui s’aime, toute doucemente, sense faire du bruits.” Non lo sento da un po’ e ogni tanto rileggo un suo pensiero sull’appartenenza territoriale, che ancora mi commuove:
“. E poi mai potrei rinunciare ai “miei” luoghi, a Cosenza che mi è madre, a Genova che mi è sorella, a Roma che mi è amante e alla bella e infelice Italia, che mi è moglie, infedele rispetto ai miei sogni, e ogni giorno sempre più dispettosa, superficiale, volgare, degradata, corrotta, contaminata, violata, senza prospettive…ma è pur sempre il mio Paese, nel poco bene e nel dilagante male. Il mio destino è congiunto alla mia terra, e questa è la mia terra.”
E io seguo ancora, l’amico Cesare Lanza sul suo sito “La mescolanza” e gli sorrido con tenerezza inalterata e forte.
Renata Mucci – Brescia