Se ne va a 86 anni il simbolo della Parigi bohémienne. Dagli anni ’60 la moda di Sonia Rykiel ha incarnato le donne della Rive Gauche, refrattarie agli status symbol, indipendenti e provocanti. Conosciuta come la “regina del tricot”, la sua eredità va ben oltre un solo genere
Pochi stilisti hanno la fortuna di incarnare tanto perfettamente un modo di essere, un luogo, una filosofia di vita. Sonia Rykiel era fra questi, ed è rimasta fedele alla sua identità fino alla fine: nasce a Parigi il 25 maggio del 1930 da una famiglia russo-rumena; è la più grande di 5 sorelle, inizia presto a lavorare come vetrinista. Nel 1953 sposa Sam Rykiel, proprietario di un’elegante boutique nel quattordicesimo arrondissement, ed è lì che crea i suoi primi pullover, quasi per caso: li fa per sé, ma alle clienti piacciono moltissimo; anche Audrey Hepburn ne fa incetta, e sia Sonia che Sam capiscono che la cosa può funzionare davvero. Nonostante pochi anni dopo divorzino, assieme fondano la maison che porta il nome della creatrice: è il 1968, e Sonia diventa il simbolo delllo stile di quegli anni. La sua prima, storica boutique sorge in rue de Grenelle, sulla Rive Gauche, ed è da subito l’interpretazione precisa di quelle vie e di quel quartiere abitato da artisti e intellettuali che rifiutano i paludamenti, sia “morali” che estetici, della Rive Droite.
I pantaloni maschili, gli abiti solcati da ruches, le maglie morbide, quelle rigate, le esplosioni di strass e i baschi poggiati sui capelli ricci e gonfi (come i suoi, che non rinuncerà mai al suo taglio “a priamide” e al rosso fuoco delle sue chiome), la nonchalance nell’unire androginia e femminilità: la donna Rykiel è da subito perfettamente riconoscibile, e così rimarrà negli anni. Le sue modelle in passerella sorridono, si guardano attorno, al contrario di quello che accade sulle altre passerelle, più rigide e noiose; la stampa le riconosce presto il ruolo di ideatrice di una moda per donne sensuali e indipendenti e così è sempre, anche quando nel 1995 la sua adorata primogenita Nathalie prende le redini creative della maison per portarne avanti il dna, tanto chiaro e preciso.
È morta Sonia Rykiel, la stilista della Rive Gauche
Qualche anno dopo le viene diagnosticato il Parkinson, argomento che lei nel 2012 affronta apertamente nella sua autobiografia, ma la malattia non le impedisce di continuare a fare da consigliera ed “eminenza grigia” della maison che ha fondato: quando nel 2009 H&M organizza una sontuosa festa al Grand Palais per il lancio della capsule del marchio, lei è in prima fila a salutare la parata di modelle e oche ammaestrate che si aggirano nella scenografia rosa e nera, i suoi colori per eccellenza. Nel 2014 Julie de Libran viene nominata nuova direttrice creativa, riprendendo il discorso lì dove la stilista lo ha lasciato, rispettandone i codici e aggiornandone il linguaggio: il mix funziona, anche perché la sua moda è nata per dare voce e corpo a una femminilità spigliata e moderna. Il grande merito di Sonia Rykiel è stato quello di parlare a tutte le donne, di volerle semplicemente far stare bene con se stesse trasportandole in un mondo allegro e chic, senza inutili retropensieri. Se l’è portata via il 25 agosto la malattia con cui ha convissuto negli ultimi 20 anni: se ne sentirà la mancanza.
D Repubblica