Ultima settimana di sfida ops-opa. Il titolo sfiora 1 euro. Intesa, credito da 140 mln per Cairo
E’ iniziata l’ultima settimana del duello Urbano Cairo-Andrea Bonomi. Alla sua fine (venerdì prossimo) si saprà chi sarà il nuovo editore del Corriere della Sera, il quotidiano più diffuso d’Italia. Che sia partita la fase finale della gara per il controllo del gruppo milanese lo si evince anche dal titolo Rcs che ieri in Borsa è salito del 14,91% a 0,979 euro, sfiorando quota 1 euro, che è poi quella sostanzialmente indicata nelle rispettive offerte sia dall’editore di La7 sia dal finanziere e imprenditore milanese.
Già venerdì scorso il titolo aveva segnato un nuovo record dopo aver più che raddoppiato il suo valore (+109%). Non solo, sempre nella giornata di ieri a piazza Affari ha iniziato ad aumentare il numero delle azioni apportate alle singole offerte: 56.338 per l’ops di Cairo, 77.892 per l’opa di Bononi insieme con i soci Rcs al 22,6% complessivo Mediobanca, Diego Della Valle, Unipol e Pirelli (cordata che venerdì scorso ha migliorato la sua offerta in contanti portandola a un euro dai precedenti 0,8 euro). A Cairo sono state conferite in tutto 348.283 azioni, a Bonomi 383.730. In entrambi i casi, comunque, le adesioni rimangono ancora contenute e rispettivamente pari allo 0,06674% e allo 0,094997% (quindi con un leggero vantaggio al momento per Bonomi&soci).
Intanto ieri, Cairo ha incassato l’ok della Consob al secondo supplemento al documento dell’ops e soprattutto ha annunciato l’impegno di Intesa Sanpaolo, suo advisor nell’operazione nonché azionista Rcs al 4,59%, a concedergli un finanziamento revolving per un importo di 140 milioni in tutto. Termini e condizioni del credito prevedono che il finanziamento serva a pagare la componente in denaro dell’offerta, dopo il rilancio di venerdì scorso che ha spinto il concambio a 0,18 azioni da 0,17 e ha aggiunto 0,25 euro cash. Da sottolineare che la disponibilità di Intesa Sanpaolo non comprende obblighi per Cairo come ulteriori cessioni di asset Rcs. Semmai è contemplato il rimborso anticipato in caso di cambio di controllo della Cairo Communication e qualora quest’ultima cessi di detenere, direttamente o indirettamente, una partecipazione di almeno il 35% di Rcs. Il che tradotto significa per Cairo un’ulteriore garanzia nel caso, diluendosi con questa ops, il suo gruppo di periodici finisca sotto assedio. Intanto ieri si è riunito il cda di Rcs per esprimere il suo giudizio di congruità sugli ultimi rilanci comunicati (ancora in corso quando questo giornale è andato in stampa).
di Marco A. Capisani, Italia Oggi