Ai domiciliari dallo scorso 31 marzo. Rigettate tutte le istanze
Il Tribunale del riesame di Potenza ha respinto i ricorsi presentati dai legali di cinque dipendenti del Centro Oli dell’Eni di Viggiano (Potenza), ai domiciliari dallo scorso 31 marzo. Il riesame ha quindi rigettato tutte le istanze contro le misure cautelari emesse dal gip di Potenza nell’ambito dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza e dalla Dna. I dipendenti dell’Eni ai domiciliari dallo scorso 31 marzo sono Vincenzo Lisandrelli, Roberta Angelini, Nicola Allegro, Luca Bagatti e Antonio Cirelli. Sabato scorso lo stesso Tribunale del riesame ha rigettato il ricorso presentato dall’Eni per il dissequestro di due vasche nel Cova di Viggiano e di un pozzo di reiniezione a Montemurro (Potenza). Dopo la decisione, la compagnia ha annunciato l’avvio delle procedure di fermata del Centro Oli, mentre i 354 dipendenti saranno “riallocati” o messi in cassa integrazione. Sono state inoltre inviate le lettere “di sospensione contrattuale e degli ordini di lavoro con i fornitori del Centro”. Nei giorni scorsi erano state respinte anche le istanze dell’ex sindaco di Corleto Perticara (Potenza), Rosaria Vicino (Pd), anche lei ai domiciliari dallo scorso 31 marzo, dell’ex vicesindaco del paese lucano, Giambattista Genovese, e di un ex dirigente della Regione Basilicata, Salvatore Lambiase, questi ultimi due colpiti dal divieto di dimora.
Rai News