Il bilancio dopo due mesi di prova su Instant Articles: mossa buona ma la verifica continua. Aumentati i ricavi per pagina e i lettori degli articoli
Per Libération era un «test drive» entrare su Instant Articles di Facebook: lo scorso 26 gennaio, < quando ha cominciato a inserire interi articoli nelle pagine del social network, aveva avvertito che avrebbe vagliato i risultati e poi deciso se proseguire o meno. Ora, thumb a due mesi di distanza, il capo del digitale del quotidiano francese, Xavier Grangier, fa un primo bilancio e promuove la decisione. «Fino ad ora», ha scritto in un post su Linkedin, «entrare negli Instant Articles di Facebook si è dimostrata una buona mossa.
Instant Articles ci ha aiutato a aumentare i ricavi per pagina e i lettori delle storie, così come a massimizzare il coinvolgimento degli utenti».
Grangier si mostra entusiasta della scelta di due mesi fa, anche se il quotidiano continuerà a monitorare gli indicatori che diranno nel lungo periodo se il test drive è riuscito definitivamente, soprattutto quando la platea degli editori che partecipano a Instant Articles si sarà ampliata, essendo stato Libération il primo quotidiano francese ad accettare l’esperimento. Intanto, ha spiegato Grangier, Instant Articles (che funziona solo per gli smartphone sulle applicazioni mobile per Android e iOs) non ha influenzato il numero di utenti: nessuna perdita. Prima c’erano i lettori che arrivavano al sito di Libé da Facebook, oggi questi stessi utenti si dividono fra chi legge direttamente sul social gli interi articoli (40%) e chi invece va comunque al sito (60%) magari perché usa un’app non aggiornata. Il ragionamento di Grangier presuppone però che si accetti il concetto che gli utenti che leggono gli articoli su Facebook siano propri, quando in realtà lo sono solo in parte, per lo meno perché finita la lettura continuano a muoversi sul social non sulle pagine del sito del quotidiano. Quello che è migliorato è il tempo speso per utente: +33%, prima era di 3 minuti e 30 secondi, ora è di 4 minuti e 40 secondi, merito di un’esperienza di lettura migliore, con meno pubblicità invasiva e maggiore pulizia degli articoli. Allo stesso modo sono aumentati i followers su Facebook, del 10%. Ma alla fine la cosa più importante è la monetizzazione. Ebbene, scrive Grangier, Libération ha lasciato la gestione della pubblicità negli articoli al social che piazza un banner ogni 350 parole e offre 1,80 dollari ogni mille visualizzazioni: «In termini di display, Instant Articles compete bene con il nostro sito mobile e porta ricavi. I tassi di riempimento (degli spazi pubblicitari, ndr) sono molto alti mentre i livelli di click sono nella media di mercato».
«Molti dei nostri lettori fedeli continueranno a leggere le nostre storie sul sito di Libération», ha scritto Grangier, «ma i social media hanno cambiato drasticamente il modo con cui i lettori stanno consumando le news, specialmente sugli smartphone: i quotidiani hanno bisogno di attrarre e coinvolgere questi lettori che altrimenti potrebbero non leggere per niente il loro contenuto».
Italia Oggi