Per festeggiare la ricorrenza dell’Inter, prostate abbiamo rispolverato alcune delle mitiche battute dell’avvocato, sale rimasto per più di mezzo secolo al fianco della squadra che gli ha rubato il cuore sin da bambino…
Socio dell’Inter dal 1946, segretario dal 1949, consigliere dal 1950 e vicepresidente dal 1963: mezzo secolo in nerazzurro in cui l’avvocato Giuseppe Prisco è sempre stato un tutt’uno con la squadra, rapito in un vortice amoroso di portata enorme. Da dirigente ha vinto 6 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 3 Coppe Uefa, 2 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana: le sue battute, ironiche e taglienti, sulle grandi avversarie dell’Inter (Milan e Juventus) sono indimenticabili, ma qui, in occasione del compleanno numero 108 della società nerazzurra, vogliamo ricordare solamente le sue citazioni più belle riguardo alla squadra che gli ha rapito il cuore.
- “Sono diventato appassionato di calcio e tifoso dell’Inter in una lontana domenica del 1929. Avevo poco più di sette anni e la sera, come tutte le domeniche, vennero a casa nostra gli zii Pasquale e Antonietta. Lo zio Pasquale, avvocato come mio padre, era socio vitalizio dell’Inter e, avendo l’Inter battuto quel pomeriggio il Milan sul campo di via Goldoni, arrivò a casa con un vassoio di paste Alemagna comprate nel negozio di via Orefici, dicendo che non si poteva non festeggiare una vittoria così importante”.
- “Ho una scaramanzia. La domenica compro sempre ‘La Settimana Enigmistica’ e cerco di risolvere i quesiti della Sfinge. Credo che, riuscendoci, l’Inter poi vinca”.
- “Tutti i miei figli sono interisti. Una volta mi hanno chiesto se mio figlio Luigi avesse tifato per il Milan. Ho risposto: ‘Lui ha gli occhi azzurri ed è chiaro di capelli, mentre io sono scuro e con gli occhi neri. Se Luigi avesse tifato per il Milan, avrei chiesto la prova del sangue, perché, a quel punto, non mi sarei fidato nemmeno di mia moglie”.
- “Io sono contro ogni forma di razzismo, ma mia figlia in sposa a un giocatore del Milan non la darei mai”.
- “La formazione ideale di tutti i tempi? Zenga, Burgnich, Facchetti, Guarneri, Picchi, Bedin, Frione, Matthaeus, Mazzola, Suarez e Corso. Non ho incluso Meazza, il più grande di tutti, e Ronaldo, perché li considero fuori concorso. Una gioia per gli occhi”.
- “Lo 0-6 nel derby? Non me lo ricordo… e poi i giornalisti ne inventano sempre tante…”.
- “I festini a luci rossi dei giocatori dell’Inter? Non ne so niente… quando escono, non mi chiamano mai…”.
- “A Milano ci sono due squadre: l’Inter, e la Primavera dell’Inter”.
- “L’interista più simpatico? Giacinto Facchetti. Fece un gol al Napoli in mezzo alla nebbia e venne a cercarmi a bordo campo per abbracciarmi. Ci mise tre minuti per trovarmi…”.
- “I tifosi interisti non si preoccupino: dopo tanti anni in questa società, posso affermare che la Serie B non è nel nostro codice genetico”.
- “Chiedo scusa ai miei genitori, ma, in mezzo alla foto di loro due, porto sempre quella di Ronaldo”.
Di Daniele Fantini, Eurosport