Dalle carte emergono i tentativi della cricca Rizzi-Longo-Canegrati per farsi strada nella massoneria: “Entra in una loggia e scaliamo la gerarchia”. Spunta un contributo elettorale al sindaco di Verona Flavio Tosi
Dalle carte emergono i tentativi della cricca Rizzi-Longo-Canegrati per farsi strada nella massoneria: “Entra in una loggia e scaliamo la gerarchia”. Spunta un contributo elettorale al sindaco di Verona Flavio Tosi.
RIZZI E I MASSONI – Dalle carte emerge una rete di “relazioni pericolose” tra la cricca della sanità lombarda, sickness i servizi segreti, la massoneria e le lobby di potere. Un esempio chiaro nel dialogo riportato dal Corriere tra Fabio Rizzi e Roberto Caronno (un uomo del suo staff). Caronno dice di “aver fatto una chiacchierata con quei massoni e che una volta entrato, se non si fanno errori, ci sono buobi contatti anche con alcune istituzioni, specialmente all’estero”. Secondo Caronno “cercano persone di elevato rango per costituire lobby. Una volta iniziati si viene a conoscenza di riti e rituali man mano che si sale di livello; in provincia ci sono 7-8 logge o officine, ognuna autonoma: è necessario essere invitati da altri iscritti”. Rizzi ritiene che vista la sua posizione è meglio stare nell’ombra ma invita Caronno a entrare nella loggia “e meglio farlo subito così da salire la gerarchia”. Registrati anche contatti con uomini dei servizi segreti, l’intenzione è quella di avere informazioni su eventuali inchieste in corso.
SOLDI A TOSI – Nel frattempo spuntano anche dei contributi a Flavio Tosi. O quantomeno ne parlano gli indagati nelle intercettazioni. In un sms del maggio 2015 Longo scrive alla Canegrati: “Mi ha chiamato Flavio T. segnalandomi che i 10k non sono ancora arrivati. Puoi verificare per cortesia?”. In altra occasione Longo spiega che in realtà il contributo sarebbe di circa 100 mila euro da convertire per la campagna elettorale di Tosi ma alla fine i termini erano saltati. E negli atti non ci sono altre tracce di questo denaro. E Tosi verrà poi sconfitto da Zaia.
VIA AI COMMISSARIAMENTI – Nel frattempo l’Autorità nazionale anticorruzione ha avviato l’iter che precede la richiesta di commissariamento di due appalti affidati alla Servicedent srl, coinvolta nell’ inchiesta della Procura di Monza sulle tangenti nella sanità lombarda. Entrambi gli appalti, che fanno capo a due diverse stazioni appaltanti, riguardano servizi nel settore odontoiatrico finiti sotto la lente dei magistrati. I provvedimenti sono firmati dal presidente dell’Autorità, Raffaele Cantone.
Affari Italiani