Martedì sera, shop a Milano, lo scontro Mediaset-Sky ha avuto pure un altro terreno di gioco. Non quello televisivo, consueto, ma uno più legato all’area mondanità/business.
Da un lato Mediamond, la concessionaria pubblicitaria al 50% Mediaset e al 50% Mondadori, ha convocato 1.200 esponenti del mondo delle aziende, delle agenzie e dei centri media presso lo spazio Milano Congressi, per illustrare le nuove strategie editoriali e pubblicitarie del settore radio, dove il Biscione è pesantemente entrato negli ultimi mesi e in cui governa otto emittenti. L’incontro, molto istituzionale, si è aperto con un saluto di Giuliano Adreani, presidente di Publitalia, cui sono seguiti interventi di Stefano Sala, a.d. di Publitalia, Paolo Salvaderi, ai vertici di Monradio, e Davide Mondo, a.d. di Mediamond. Il messaggio trasmesso è piuttosto chiaro: con otto emittenti radio, tra quelle di cui è editore e quelle di cui è solo concessionaria di pubblicità, ora Mediaset è leader pure in questo settore. E quindi l’offerta integrata di gruppo, tra tv, radio, web e carta stampata, raggiunge il 92% della popolazione italiana, ovvero circa 50 milioni di persone. Naturalmente, la serata è stata anche occasione per fare incontrare i fondatori, il management e i dj delle otto radio in area Mediaset (R101, Radio Italia, 105, Virgin, Rmc, Kiss Kiss, Radio Norba, Subasio), e al termine dei lavori, con la pancia piena, gli invitati sono stati intrattenuti dalle note anni 80-90 della band Joedibrutto. Differenti, invece, le finalità della serata organizzata martedì sera da Sky Arte Hd al Pirelli-Hangar Bicocca di Milano. Pura mondanità per il canale nato il 1° novembre 2012, con un concerto privato di Franco Battiato e una cena in piedi sotto le torri di Kiefer. Ospiti molti giornalisti, tanti addetti ai lavori, ma soprattutto un parterre vip che poche volte si incrocia agli eventi milanesi. A partire, per esempio, da Barbara D’Urso, uno dei volti immagine di Mediaset che, per una volta, ha invece preferito l’arte di Battiato alle chiacchiere di Publitalia. Seduti, commossi, e comunque tutti in modalità «fan» c’erano in Hangar Bicocca, tra gli altri, i musicisti Giovanni Allevi (il colore dei capelli ricci, nero corvino, non è più sostenibile a 47 anni), Malika Ayane, Giovanni Caccamo, Andy Fumagalli dei Bluevertigo, Max Casacci e Samuel dei Subsonica, Saturnino, Eugenio Finardi, Chiara Galiazzo, Giuliano Sangiorgi, e poi Linus, lo chef Bruno Barbieri, il disegnatore Giorgio Forattini, il fotografo Oliviero Toscani, l’archistar Stefano Boeri, gli artisti Arnaldo Pomodoro e Fabio Novembre, lo stilista Ennio Capasa, Michele Bongiorno, il regista Fausto Brizzi, gli attori del cast di Gomorra, e, ancora, Tea Falco, Paolo Kessisoglu, Greta Scarano, Marta Marzotto, Isabella Ragonese, Ferruccio Soleri e Maurizio Nichetti. Atmosfera da brividi.
ItaliaOggi