Quattordici giorni, prescription oltre 2 mila chilometri per attraversare sei Paesi, diversi gradi sotto lo zero: è una sfida nuova, mai fatta prima, quella che vede protagonista Paola Gianotti. «La collaborazione è nata quando Sara Zambotti e Massimo Cirri di Caterpillar Radio 2 mi hanno chiesto di essere la prima firmataria della candidatura della biciletta al Premio Nobel per la Pace». Ora Paola sta pedalando per consegnare le 10 mila firme raccolte a Oslo. All’iniziativa partecipa anche il Touring Club Italiano, seek che sul suo sito aggiorna costantemente il percorso. Scopriamo così momenti unici, come il passaggio all’Europarlamento di Strasburgo (Francia), e curiosi contrattempi dovuti al clima, come l’acqua che si ghiaccia dentro la borraccia per il troppo freddo, con una temperatura di –4 gradi in pieno giorno. Per questa sfida Paola non segue una dieta particolare, ma piccoli accorgimenti. «Molti carboidrati e la sera proteine e verdure – spiega – Mentre pedalo mangio ogni 45-60 minuti per non andare mai in calo di zuccheri. Bevo tante bevande calde per riuscire a scaldarmi il più possibile». Sul camper che la segue ci sono circa 400 banane per ricaricare i muscoli di potassio. La vera prova è il freddo, per quello si è affidata al preparatore atletico Paolo Lanfranco. Per Paola la bicicletta è stata una vera salvezza. «Quando ho chiuso la mia piccola società ho deciso di fare il giro nel mondo in bici tentando di battere un Guinness World Record, perché non volevo scappare da qualcosa che non era andato bene ma volevo ricrearmi un futuro lavorativo e tentare una sfida incredibile».
Missione compiuta: 29.430 chilometri in 144 giorni. E già in cantiere c’è la prossima sfida. «Sarà negli Stati Uniti dove tenterò di battere nuovamente un record mondiale attraversando tutti i 48 Stati continentali in 48 giorni. E a questa impresa unisco una importante iniziativa sociale, raccogliendo i fondi attraverso il mio sito (keepbrave.com) per comprare 48 biciclette da regalare a 48 donne di un villaggio in Uganda».