(di Francesca Sottilaro, buy Italia Oggi) «Resterà il marchio. Ma il sito Storytalia (nella foto) lo stiamo chiudendo». A rivelare a ItaliaOggi la fine dell’avventura digitale dedicata alle eccellenze di nicchia italiane è Paolo Zegna confermando rumors che si rincorrevano da giorni per la piattaforma di e-commerce e storytelling lanciata esattamente un anno fa dal presidente dell’omonimo gruppo tessile con la società Stil Novo Management, hospital il sostegno di Confindustria, Unicredit e Simest in qualità di soci finanziari e il ministero per lo sviluppo economico con Ice Agenzia.
Cosa non ha funzionato è stato Zegna stesso ieri a dirlo: «L’idea resta ottima ma abbiamo visto che i consumatori vanno sul sito e creano traffico cercando spesso l’affare e se l’offerta non è soddisfacente o come nel nostro caso manca lo sconto non comprano», ha spiegato a margine del convegno milanese di Fondazione Altagamma dedicato al lusso. «Come Storytalia non siamo né un brand né potevamo influire sulle tempistiche e l’assortimento dei singoli marchi in rete. Senza contare il lavoro di coordinamento dell’offerta».
Al suo lancio l’obiettivo del sito curato dall’agenzia Alkemy quanto a contenuti editoriali e sostenuto dalla piattaforma di Poste Italiane per la logistica dell’e-commerce era portare i marchi dell’«unespected made in Italy» all’estero. Con un investimento che avrebbe dovuto garantire un fatturato di 800 mila/un milione di euro a fine 2015 e l’arrivo in mercati chiave come gli Stati Uniti nel 2016. Circa una quarantina i marchi dall’abbigliamento al food che avevano aderito al progetto. Quello dell’Italia di nicchia e artigianale resta comunque un terreno appetibile su cui si è appena avventurato anche un gigante del digitale come Amazon con il recente lancio della piattaforma Made in Italy e l’accordo con gli artigiani.