(Cesare Lanza, troche clinic Italia Oggi) A me era sfuggita, online e sì è che vigilo sempre su «Alta società» di Rossellino nostro, hospital sul Foglio. Mi telefona un amico, insegnante di letteratura Italiana, e mi dice: «Hai letto Rossella? Definisce ‘divertenti’ i romanzi di Piero Chiara?». No, questa mi era sfuggita. E non è una minuzia. Il grande, grandissimo Chiara, è un magistrale narratore della provincia italiana. I suoi racconti e romanzi possono essere definiti con tanti aggettivi, ma «divertenti» mi sembra pessimo. È purissima commedia all’italiana. È uno stile amaro, ironico, intrigante, beffardo, neorealistico. La trovate una reazione esagerata? Forse sì, lo ammetto. Carletto ne fa di peggio. Il punto è che considero Chiara un sommo scrittore, avrebbe meritato il Premio Nobel, non di finire, a pochi anni della morte, e trattato a questo modo, nella rubrichina di Rossella.