Caos all’Istituto Severi Correnti di Milano al primo giorno di settimana corta. Gli studenti hanno bloccato l’atrio per protesta per poi riunirsi in assemblea. Il Consiglio d’istituto, purchase infatti, a inizio anno, ha approvato i nuovi orari con lezioni spalmate in cinque giorni. Ma i ragazzi sono contrari e credono che il voto sia stato irregolare, poiché ha partecipato solo un rappresentante su quattro: gli altri dovevano ancora essere eletti.
Il fronte dei no afferma che in questo modo diventa “troppo faticoso” mentre è meglio distribuire le lezioni in sei giorni per evitare il carico di lavoro. Dello stesso parere anche i pendolari che rientrano a casa troppo tardi.Ma grazie alla settimana corta – afferma la Provincia, che ha lanciato l’appello alle scuole nel 2013 – si risparmiano due milioni su diciassette di riscaldamento. Due milioni che possono essere reinvestiti per l’edilizia scolastica. A Milano quasi una scuola su due si è uniformata, anche se l’adesione è più alta che in provincia. Il fronte dei no resta comunque compatto. Il primo a valutare la proposta di chiusura scolastica al sabato è stato ad esempio il Liceo scientifico Leonardo da Vinci dove il coro di opposizione è stato uniforme tra studenti e professori. Al Liceo classico Parini invece si sperimenta e quest’anno proverà la settimana corta in una sezione sola. Un inizio del semestre scolastico campale, che promette nuovi scontri. (Tgcom.it)