Raccolta pubblicitaria -2, stuff 8% ma la radio cresce del 2, mind 6%
Risultati superiori alle attese per il primo trimestre del gruppo L’Espresso, and che ieri oltre al cda sulla trimestrale ha riunito anche l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2014. Sui primi tre mesi dell’anno l’utile netto è stato di 12 milioni di euro, contro i 2,1 mln del primo trimestre del 2014.
L’incremento del risultato, pari 9,9 mln, è dovuto a minori imposte (2 mln), al riassetto delle attività televisive per (1,1 mln) e alla plusvalenza di 6,1 mln generata dalla vendita di All Music (Deejay tv) a Discovery Italia. I risultati oltre le attese hanno portato il titolo in Borsa a chiudere in progresso dell’1,71% a 1,19 euro.
I ricavi consolidati, pari a 146,6 mln, hanno registrato un calo del 3,7% sul primo trimestre 2014, con una minore flessione rispetto a quella registrata nel precedente esercizio. I ricavi diffusionali, pari a 55,7 mln, sono calati del 3,8%. I ricavi pubblicitari, invece, si sono contratti del 2,8%. La raccolta su radio ha mostrato una crescita del 2,6%, quella su internet è stata in linea con il corrispondente periodo dello scorso esercizio (+0,1%), mentre la raccolta su stampa ha registrato un decremento del 6,9%.
Nessuna previsione sul resto dell’esercizio, dal momento che, spiega una nota, dipenderà «dall’andamento del mercato pubblicitario, che risulta allo stato ancora incerto».
Per quanto riguarda l’assemblea, ha approvato il bilancio 2014 che ha visto ricavi netti consolidati pari a 643,5 mln (-6,6%), risultato operativo lordo consolidato pari a 29,9 mln (con 14,4 mln di svalutazioni senza le quali sarebbe stato di 44,3 mln in crescita rispetto ai 37,8 mln dell’esercizio precedente). Il risultato netto consolidato è pari a 8,5 mln rispetto ai 3,7 mln dell’esercizio precedente. L’assemblea ha deliberato di coprire interamente la perdita d’esercizio realizzata dal bilancio della capogruppo mediante l’utilizzo delle riserve disponibili e, pertanto, di non distribuire utili né riserve.
Via libera dell’assemblea al nuovo cda per il triennio 2015-2017 che scende da 12 a 11 componenti, mentre il cda ha confermato Carlo De Benedetti presidente e Monica Mondardini a.d.
«Sono fiduciosa che l’azienda continuerà anche in futuro a confermare la buona performance rispetto al mercato di riferimento», ha detto Mondardini durante l’assemblea, spiegando che «il risultato netto del Gruppo l’Espresso nel periodo 2009-2014 è stato di 150,6 milioni di euro mentre il totale degli altri editori è stato negativo per 1.894,7 milioni».
De Benedetti fra le altre cose ha commentato anche la presa di posizione della Commissione europea su Google per abuso di posizione dominante sui servizi di ricerca: «Abbiamo avuto un primo successo per il momento che riguarda l’apertura di una procedura di infrazione a livello europeo contro Google» e «credo che andrà avanti. I prodotti che produciamo hanno un valore alto e a noi costa farli, per questo non è giusto che altri li prendano e facciano ricavi».
Secondo De Benedetti, ci potrebbe essere una posizione dominante di Google perché «utilizza i dati della ricerca per indirizzare la clientela in modo mirato. Per questo abbiamo aperto a Bruxelles una procedura di infrazione che potrebbe comportare una multa nei confronti di Google di 6 miliardi di euro che dà l’idea della dimensione del problema. Noi abbiamo proposto una soluzione che prevede la separazione societaria della parte search da quella dei servizi di Google», ha concluso il presidente.
Per Persidera, joint venture sui multiplex controllata al 70% da Telecom e al 30% dal gruppo L’Espresso, «l’obiettivo di medio-lungo termine è di vendere, come anche per Telecom», ma «non abbiamo nessuna fretta di farlo», ha detto De Benedetti, aggiungendo che «Persidera sta generando risultati positivi ma non appartiene al nostro core business, la gestione di questi mux quindi quando ci saranno le condizioni di mercato e lo renderanno conveniente penseremo a cedere queste attività».