(di Claudio Plazzotta, seek Italia Oggi)Si scaldano i motori per il via di Gazzetta Tv, il nuovo canale del gruppo Rcs al 59 del digitale terrestre. Le trasmissioni iniziano a fine febbraio (non c’è ancora la data ufficiale, ma potrebbe essere il 26), con una redazione di 14 giornalisti guidati dal responsabile Claudio Arrigoni. Supervisione, ovviamente, di Andrea Monti, direttore della Gazzetta dello sport.
La squadra che, giorno dopo giorno, confezionerà la tv di Rcs è formata da molti ex di Sportitalia, da alcuni ex Agr, e tutti, nessuno escluso, avranno un contratto a tempo determinato da otto fino a un massimo di 15 mesi.
In video, tuttavia, andranno molto spesso le firme di punta del giornale cartaceo. In particolare, il poker d’assi sarà formato dal vicedirettore della Gazzetta, Andrea Di Caro, da Paolo Condò, da Carlo Laudisa, esperto di calciomercato, e da Luigi Garlando, che al lunedì sera condurrà una specie di Processo. La partenza di un canale televisivo proprio impedirà, però, d’ora in poi, ai giornalisti della Gazzetta dello sport di partecipare a trasmissioni di tv concorrenti, fatte salve specifiche autorizzazioni. Stop ai cachet per le ospitate, quindi. Tanto che qualcuna delle firme più autorevoli della Rosea, con forza contrattuale e puntando i piedi, è riuscita a strappare un compenso per le presenze a Gazzetta Tv.
Oltre al calcio ci sarà molto spazio dedicato anche al ciclismo (ingaggiato Paolo Bettini come opinionista), poiché Rcs organizza non solo Il Giro d’Italia, ma pure il Lombardia, la Milano Sanremo, la Tirreno Adriatico e le Strade bianche, in Italia, e il Dubai Tour e l’Abu Dhabi, negli Emirati arabi. E poi divagazioni più leggere, per esempio con l’oroscopo di Antonio Capitani.
Il lancio di Gazzetta Tv (per cui si prevede un investimento iniziale di 10 milioni di euro) sarà in grande stile anche da un punto di vista mondano, con un megaparty la sera del 23 febbraio agli East End studios di Milano, in compagnia dei più celebri campioni dello sport e con un dj set a cura di Samuel, cantante dei Subsonica.
Poi si partirà veramente, e lì ci saranno da risolvere una serie di questioni. Gli studi televisivi sono in via Rizzoli, dove non c’è stato molto tempo per fare allenamento e numeri zero dei vari programmi, poiché l’impianto regia è arrivato solo poche settimane fa. Si dovrà, inoltre, lavorare ai fianchi sulla reale verticalizzazione del sistema Gazzetta, poiché, finora, l’integrazione tra carta, web e video è stata piuttosto scarsa (per esempio la redazione calcio scrive solo sulla carta, e il pallone, sul web, è seguito da altre persone). Sarà necessario coordinarsi bene, per evitare i malumori che già sono sorti, per esempio, per la riunione fissata alle ore 10 del mattino per la scaletta del tg delle ore 13 di Gazzetta Tv, riunione che precede di solo un’ora quella consueta delle 11 della Gazzetta dello sport.
Inoltre va ricordato che entro il 2015 dal quotidiano cartaceo andranno in prepensionamento 17 persone, che difficilmente verranno sostituite. Ci sono almeno cinque contratti di lunga scadenza (tra cui due giornalisti ex City) che potrebbero essere regolarizzati, ma al momento nulla è deciso. Soprattutto perché, al netto delle 17 uscite, la redazione di Gazzetta rimarrà sempre sopra le 160 unità, mentre l’azienda vorrebbe una struttura più snella, con non oltre 140 giornalisti (e allo stesso direttore Monti è appena stato rinnovato il contratto solo per un anno).
In qualche stanza di Rcs si pensa addirittura di fare partire lo stato di crisi iniziato nel 2014 non dal 1° gennaio, ma dal 1° luglio, per terminarlo così il 1° luglio 2016 e poter inserire nella partita prepensionamenti anche alcuni giornalisti nati prima del 1959, firme di peso con stipendi altrettanto importanti. Insomma, c’è tanta carne al fuoco, tra problemi sindacali, trasferimento della redazione da via Solferino a via Rizzoli (completato lo scorso dicembre), lancio del nuovo canale tv, destino del vecchio canale web.
Tornando alla Gazzetta Tv, che si pone come obiettivo di share uno 0,6% entro il primo anno, il progetto, come già scritto da ItaliaOggi, è ambizioso e non facile: il canale, infatti, non ha diritti televisivi primari per la trasmissione di eventi sportivi, e dovrà gioco forza puntare molto sulle news, sul talk, sull’approfondimento, sulle inchieste. Di dibattito, magari dai toni accesi e un po’ triviali, ce n’è già molto sulla tv in chiaro, da Sportitalia a Top Calcio 24 fino alla gran parte delle emittenti locali. Per l’informazione diciamo così più pacata e gli sport minori c’erano i due canali Rai Sport che hanno deciso di fondersi per mancanza di audience. Sulle news, bisognerà camminare sulle uova per non rischiare di bruciare, il giorno prima, le notizie che l’edizione cartacea della Gazzetta dello sport (cioè quella che porta a casa la gran parte dei ricavi) potrà pubblicare solo il giorno dopo. C’è sicuramente spazio in un filone di approfondimento, inchiesta, racconto, ispirandosi a Sfide (Rai 3) o a Federico Buffa (Sky).