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Stampa tedesca, salve week-end d’oro Lo Spiegel anticipa l’uscita al sabato, imitato da Focus

di Roberto Giardina

Si apre la battaglia del sabato nella stampa tedesca. La Süddeutsche Zeitung fra tre giorni si presenterà nell’edizione del week-end in una veste del tutto nuova, più simile a un settimanale che a un quotidiano. Da sempre, al sabato tutti i giornali si presentano con numeri spessi a volte 200 pagine, sia pure con molta pubblicità, che è comunque un buon segno. E con un supplemento ricco di servizi non legati strettamente agli avvenimenti, articoli di cultura, e rubriche varie, dal giardinaggio alla cucina.
Il quotidiano di Monaco da una decina d’anni meditava su un domenicale come i rivali Welt am Sonntag e Frankfurter Allgemeine am Sonntag, ma ci ha rinunciato per trasformare il suo sesto numero (alla domenica non escono i giornali). Ci ha rinunciato di fronte ai notevoli costi. Il redattore responsabile (non direttore) sarà David Pfeifer, che viene da Vanity Fair e da Stern. L’attacco è dunque rivolto proprio ai settimanali.
Al week-end i tedeschi continuano a leggere. I domenicali sono gli unici che non soffrono del calo di tiratura e di pubblicità. La Welt vende circa 400 mila copie, la FAZ poco di più, con una media di 426 mila. La Bild am Sonntag sfiora il milione e 200 mila copie. Sono divisi in fascicoli per temi, e così in famiglia ci si può dedicare alla lettura contemporaneamente, lui legge lo sport, lei la cultura, o viceversa. E la pubblicità non manca.
Tanto che Der Spiegel ha annunciato di voler anticipare l’uscita dalla domenica mattina al sabato. Anche per favorire e rendere meno costosa la distribuzione. Subito imitato dal rivale Focus, mentre Stern, che esce al giovedì pensa a sua volta di puntare sul fine settimana. Si rischia che il sabato diventi un campo di gioco troppo affollato, ma lo scontro dovrebbe far bene alla stampa. Non basterà, ovviamente, cambiare giorno: bisogna trovare un nuovo stile, e nuovi temi. Il giornalismo di notizie soffre per la concorrenza di radio, tv e internet. Sui reportage, sulle inchieste, la stampa è ancora favorita. I servizi costano, ma sempre meno che un servizio televisivo, e si può tornare più rapidi. La tiratura della Süddeutsche Zeitung al sabato si aggira sulle 600 mila copie. La versione rinnovata dovrebbe guadagnare almeno altre 100 mila copie, secondo i calcoli.

Libération, in 70 verso le dimissioni volontarie

Usciranno volontariamente una sessantina di giornalisti da Libération e una decina di amministrativi per alleviare i conti del quotidiano francese. Ma all’appello mancano ancora 13 candidati che accettino gli incentivi per dimettersi e permettere alla testata di tornare in positivo già dal prossimo anno.
In redazione, però, si aprirà anche un vuoto tra le fila dei giornalisti più alti in grado visto che hanno dato la propria disponibilità a dimettersi due dei quattro direttori aggiunti della redazione e sei caporedattori.
Comunque vada il giornale ha ribadito che, se non si raggiunge la soglia delle 93 uscite volontarie, bisognerà aprire ai licenziamenti. A oggi i dipendenti di Libération sono 250, di cui 180 giornalisti. Il prossimo 30 novembre scade il termine per accettare gli incentivi (tra cui un premio di 12 mila euro e una cifra aggiuntiva pari a uno stipendio mensile per ogni anno di anzianità accumulata), dopo di che l’editrice presenterà il suo nuovo piano industriale.
Per evitare il fallimento, alla fine di luglio, l’editore e imprenditore delle tlc Patrick Drahi ha versato quasi 18 milioni di euro.

 

 

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