La Ue pronta a rimandare la Francia sul bilancio

michel sapin
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michel sapinParigi ha lanciato la sfida dichiarando che non rispetterà il parametro del 3% di deficit/Pil. La Commissione europea intenzionata ad andare fino in fondo: il budget potrebbe essere rispedito al mittente. Il destino incrociato con quello di Roma. La Commissione europea potrebbe respingere al mittente il budget francese per il 2015, sale il documento di bilancio con il quale Parigi ha sfidato apertamente le regole comunitarie sulla programmazione contabile. Il ministro delle Finanze, Michel Sapin, la scorsa settimana ha annunciato che il rapporto tra deficit e Pil si attesterà al 4,4% il prossimo anno, nel 2016 scenderà al 3,8% e solo nel 2017 andrà al 2,8%, cioè sotto il tetto del 3% fissato dai parametri europei. Ora, secondo quanto riporta l’edizione europea del Wall Street Journal che cita dei funzionari di Bruxelles, le istituzioni comunitarie starebbero valutando seriamente di rispedire al mittente la programmazione economica, acuendo uno scontro senza precedenti che sarebbe il maggior test al quale si sottopongono i nuovi poteri di Bruxelles, disegnati per evitare un ripetersi della crisi del debito sovrano. Lo stesso Pierre Moscovici, che sarà il responsabile dei bilanci dei Paesi membri nella Commissione ed è l’ex ministro dell’Economia transalpino, ha detto che il suo Paese non avrà sconti. Secondo le fonti della testata finanziaria americana, la scelta di Parigi di correggere i conti solo dello 0,2% del Pil, contro lo 0,8% atteso da Bruxelles, “mette la Francia in una posizione di grave non-conformità” rispetto alle regole irrigidite dell’Ue. D’altra parte, i francesi hanno già detto di non voler fare ulteriori correzioni vista la difficile situazione economica, lasciando intendere che se dovrà esser scontro, sono pronti a scendere sul campo di battaglia. Al loro fianco ci potrebbe essere l’Italia. Lo stesso Wsj, infatti, analizza in parallelo la situazione di Parigi e Roma. Pur ricordando che i recenti sacrifici hanno tenuto ampiamente a bada il deficit/Pil italiano, secondo un funzionario ‘senior’ interpellato dal quotidiano è “dubbio” il destino del bilancio tricolore, che con il Def ha procrastinato di un altro anno (al 2017) il cammino verso l’obiettivo di medio termine concordato con l’Ue sul piano del saldo primario di bilancio. Ovviamente, la preoccupazione di Bruxelles è che due pesi massimi come Francia e Italia sforino le regole comunitarie, smascherandone la debolezza. Ai funzionari è ben presente il fatto che la stessa Francia, insieme alla Germania, nei tempi passati hanno violato le regole passandone indenni. “Ma quello che la gente sottovaluta è che ora è a rischio l’intera credibilità” dell’impianto comunitario, ribatte la fonte. La Francia, se rimanesse sulle sue posizioni, rischierebbe sanzioni fino allo 0,2% del prodotto lordo. La situazione di Parigi è aggravata, si intuisce dal resoconto, dall’atteggiamento: “Non è che proveranno a rispettare le regole, ma falliranno. Loro hanno detto chiaramento che non lo faranno”, nota un altro funzionario Ue al Wsj.

 

Fonte: La Repubblica