Astaldi si aggiudica due nuovi contratti da 100 mln

astaldi
Share

astaldiAstaldi si aggiudica due nuovi contratti del valore complessivo di 100 milioni euro. Le opere si riferiscono alla realizzazione in Polonia di un nuovo lotto della Strada a scorrimento veloce S-8 e al completamento in Romania dell’Autostrada Nadlac-Arad, sale infrastruttura strategica per il collegamento del Paese con la frontiera ungherese.
Nel dettaglio, il valore del contratto in Polonia ammonta a circa 80 milioni euro e prevede la progettazione e la costruzione di una tratta della S-8 per una lunghezza totale di 7 chilometri. I contratti sono stati commissionati dalla direzione generale strade statali e autostrade polacca e saranno finanziati da fondi dell’Unione europea e tramite finanziamenti locali.
L’avvio dei lavori è previsto entro l’anno e il completamento dovrà avvenire nell’arco di 36 mesi. Astaldi eseguirà il contratto in consorzio con la società polacca PBDiM, con cui sta già eseguendo due contratti, di cui uno da 800 milioni di euro per la metropolitana di Varsavia Linea 2 e l’altro da 340 milioni di euro per il progetto ferroviario di Lodz.
Con questo nuovo ordine, che segue l’aggiudicazione a giugno di 200 milioni euro per il Lotto 3 della strada a scorrimento veloce S-5 e per un primo lotto della S-8, il gruppo rafforza la posizione in Polonia con un portafoglio ordini dell’area che si attesta, ad oggi, a circa 500 milioni di euro.
Quanto al contratto in Romania, ammonta a 20 milioni euro e interessa la progettazione e la costruzione dei lavori di completamento del Lotto 2 dell’Autostrada Nadlac-Arad, adiacente al Lotto 1 già in corso di esecuzione ad opera della stessa Astaldi. Anche in questo caso l’avvio dei lavori è previsto entro fine anno con termine entro otto mesi.
Il titolo Astaldi a Piazza Affari sale dello 0,67% a 6,04 euro dopo la notizia. Oggi gli analisti hanno confermato i giudizi positivi in scia alle ultime indiscrezioni secondo cui il gruppo dovrebbe siglare in giornata un contratto di finanziamento sindacato quinquennale da 500 milioni euro (pari al 30% del debito finanziario lordo del gruppo) con un pool di banche, concludendo la riorganizzazione del debito e mettendo fieno in cascina per future acquisizioni.
Dei 500 milioni, 325 milioni dovrebbero essere utilizzati per finanziare un prestito ottenuto il 2 dicembre 2011 da un pool di istituti in scadenza a fine 2016, mentre i restanti 175 milioni mantenuti come liquidità a disposizione per la crescita. La nuova operazione vede in prima fila Intesa Sanpaolo, Unicredit e Bnl-Bnp, per un totale di 13 banche. Già alla fine dello scorso anno la società aveva intrapreso tale percorso di riorganizzazione del debito, con l’emissione di un bond da 500 milioni di euro, successivamente alzato a 650 milioni per il successo ricevuto.
Per Banca Imi (rating buy e prezzo obiettivo a 8,6 euro) il nuovo finanziamento sarebbe positivo considerando che dovrebbe contribuire a supportare l’attività e allungare la scadenza del debito in modo da migliorare il gap tra investimenti e flussi di cassa futuri. Secondo Intermonte (outperform e target price a 10,40 euro) il prestito potrebbe essere erogato in due tranche: una da 300 milioni, con uno spread sopra al tasso midswap di 325 punti base, e una da 200 milioni di euro con uno spread di 350 punti base.
Il costo del nuovo debito è in linea con le previsioni di Kepler Cheuvreux (buy e target price a 10,2 euro) che ha calcolato un costo annuo complessivo del 5-5,5%, favorevole rispetto a quello attuale superiore al 6%. “Se confermata l’operazione è rassicurante visto che il rapporto debito netto/ebitda è salito a 3,2 volte nel primo semestre a causa principalmente dell’elevato assorbimento di capitale circolante”, hanno spiegato gli esperti, ricordando che il target del management è di ridurre il debito netto dalgli 1,1 miliardi di fine giugno a 900 milioni alla fine dell’anno.
Il rapporto debito netto/ebitda è atteso a 2,7 volte, anche grazie al pagamento di 40 milioni di euro ricevuto dal Venezuela. Anche se l’azione scambia a buon mercato (6,2 volte il prezzo/utile 2014 e 4,5 volte l’enterprise value/ebitda) per il broker ci sono quattro potenziali catalizzatori che potrebbero accrescere la fiducia degli investitori sul titolo: lo sviluppo del piano di cessione delle concessioni (590 milioni di euro il target); la riduzione del capitale circolante netto; il raggiungimento dell’obiettivo del debito netto di quest’anno; la qualità e la dimensione degli ordini per sostenere la crescita nei prossimi anni.
“Il punto cruciale dell’equity story di Ansaldo resta la chiusura delle negoziazioni per la cessione di una parte del portafoglio concessioni”, ha concluso Equita, ribadendo il rating hold e il prezzo obiettivo a 7,7 euro. Banca Akros ha invece confermato il giudizio accumulate e il prezzo obiettivo a 9 euro e Mediobanca neutral (target price a 9,30 euro). Domani è in calendario il cda di Astaldi che procederà alla sostituzione del consigliere indipendente Guido Guzzetti, dimessosi in quanto nominato nel cda di Saipem. Al suo posto viene indicato il commissario Ilva, Piero Gnudi.

di Serena Berici

Milano Finanza