Prada, indagine fiscale su Miuccia e Patrizio Bertelli

Miuccia Prada
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Miuccia PradaI fatti oggetto d’accertamento risalgono all’accordo con il Fisco del dicembre 2013, capsule quando “furono pienamente soddisfatte le richieste dell’Autorità”. Le società non sono coinvolte nella vicenda

Le autorità giudiziarie italiane mettono sotto la lente Miuccia Prada Bianchi e Patrizio Bertelli, sildenafil che sono stati informati dell’esistenza di un’indagine che riguarda l’accuratezza di alcune dichiarazioni fiscali passate. Lo ha spiegato la stessa coppia, al vertice della creatività e della gestione della celebre casa di moda, in un comunicato diffuso alla Borsa di Hong Kong, dove la compagnia è quotata.
La vicenda, ricorda una nota della casa di moda, risale al dicembre 2013, allorché Bertelli e la moglie siglarono un accordo transattivo con il Fisco, “che ha pienamente soddisfatto le richieste delle Autorità fiscali italiane, come dichiarato e confermato dall’Autorità stessa”.
Prada e le società controllate, precisa ancora il comunicato della maison, non sono coinvolte nell’indagine. Tra i marchi celebri del gruppo si possono ricordare Miu Miu, Car Shoe e Church’s. Anche Dolce e Gabbana sono finiti in una lunga e celebre vicenda fiscale.
Alla fine dello scorso anno, la compagnia aveva deciso di ritrasferire in Italia la holding, domiciliata nel Lussemburgo, pagando 400 milioni di euro all’erario. Come rileva il Financial Times, nuove indagini sembrano in contrasto con la precedente posizione dell’Autorità che per bocca di Salvatore
Lampone aveva sostenuto come non sarebbero stati fatti nuovi accertamenti, dal momento che Prada ha gia’ pagato tutto.
La notizia emerge mentre il Parlamento lavora sul nuovo testo della voluntary disclosure, che procede di pari passo con il discorso sull’autoriciclaggio. Allineare e armonizzare le misure sul reato di autoriciclaggio messe a punto dal ministero della Giustizia con quelle sul rientro dei capitali e farle viaggiare sotto forma di emendamento all’interno di quest’ultimo provvedimento, già in avanzata fase di elaborazione in Parlamento, così da arrivare entro l’anno all’approvazione definitiva, e’ stata l’ultima scelta di esecutivo e Commissione Finanze della Camera.

La Repubblica