Finmeccanica, è iniziata la scrematura delle offerte per Breda e Sts

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finmeccanicaFinmeccanica è tra le poche blue chip in territorio positivo (+0, sale 92% a 7,655 euro) questa mattina in borsa in scia alle indiscrezioni de La Tribune di sabato secondo cui sarebbero rimaste in gara per la divisione trasporti del gruppo della Difesa (Ansaldo Sts e Ansaldo Breda) solo le offerte di Hitachi e CNR-Insigma; quelle non vincolanti della francese Thales e della spagnola CAF sarebbero state scartate. L’esclusione di Thales potrebbe essere legata all’indisponibilità di Finmeccanica a far entrare nella trattiva le attività spaziali. Le offerte vincolanti verranno presumibilmente presentate entro il 15 di ottobre.
Se confermata la notizia non sarebbe una sorpresa in quanto i due pretendenti rimanenti erano quelli fin dall’inizio ritenuti più probabili. “Eravamo piuttosto scettici circa le offerte di Thales e CAF. La prima, a quanto pare, voleva fare un’offerta che contemplava la ridefinizione delle joint venture Thales-Alenia-Space (67% Thales e 33% Finmeccanica, ndr) e Telespazio (33% Thales e 67% Finmeccanica, ndr), garantendo al gruppo italiano un ruolo più forte”, hanno sottolineato gli analisti di Banca Akros.
Tuttavia “tale offerta non avrebbe massimizzato il cash-in in cambio di un ruolo più forte nel settore dello spazio, un’area dove il consolidamento è corso con il rischio che Finmeccanica perda di nuovo potere nel giro di pochi anni”. Mentre la spagnola CAF è apparentemente troppo piccola per permettersi l’acquisto sia di Ansaldo Sts sia di Ansaldo Breda. “Non escludiamo, però, un interesse solo per Ansaldo Breda”, aggiungono gli analisti di Banca Akros, ritenendo che Hitachi possa essere la scelta migliore, ma è chiaro che Finmeccanica privilegerà chi offre di più con le dovute garanzie industriali.
La Tribune ha inoltre riportato che sarebbe in arrivo una maxi-offerta da parte della cordata cinese, ma senza fornire indicazioni. Già all’inizio di settembre erano emerse indiscrezioni in base alle quali l’offerta dei cinesi avrebbe previsto l’acquisto dell’intero 40% detenuto da Finmeccanica “a un premio generoso” sul prezzo di mercato, con l’impegno a lanciare un’opa sulle minorities di Ansaldo Sts (la garanzia del cash necessario sarebbe fornita da una delle maggiori banche cinesi).
L’offerta della cordata cinese avrebbe anche previsto sia la conferma dei livelli occupazionali di Ansaldo Breda, mantenendo tre stabilimenti, incluso quello di Reggio Calabria che in un primo momento sembrava escluso, con la sola eccezione di Palermo per il quale sarebbe già prevista la chiusura, sia l’apertura alla presenza di un socio italiano nell’azionariato: la stessa Finmeccanica o il Fondo strategico italiano.
L’unico problema di questa proposta è che gli investimenti cinesi in Italia hanno già raggiunto quota 5 miliardi di euro negli ultimi mesi e quindi un altro deal potrebbe essere visto come un pericolo per l’indipendenza italiana. In ogni caso oggi il mercato non cavalca l’opzione opa con il titolo Ansaldo Sts in calo dello 0,17% a quota 8,8 euro. Naturalmente c’è anche chi non escludel’arrivo all’ultimo minuto di un’offertada parte di Bombardier. Per Banca Akros, però, l’azienda canadese non ha abbastanza soldi per permettersi questo acquisto.
“Consideriamola notizia positiva per il sentiment sul titolo Finmeccanica e, in caso di una generosa offerta da parte del partner asiatico, non escludiamo un miglioramento delle offerte da parte degli altri player”, ipotizzano gli analisti di Banca Imi che hanno un rating buy e un target price a 9 euro su Finmeccanica come Equita che però a un prezzo obiettivo più basso a 8,1 euro e Banca Akros (target price a 10 euro).

di Francesca Gerosa

Milano Finanza