Sony vede nero: prevede una perdita di oltre 2 miliardi di dollari a fine anno

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sonyIl gruppo giapponese stima una perdita netta annuale di 230 miliardi di yen (cioè 1, sale 7 miliardi di euro), ben al di sopra della perdita di 50 miliardi di yen attesa in precedenza. Pesano le difficoltà dei cellulari, dove verrà tagliato il 15% dei posti. Salta il dividendo che non mancava dall’Ipo del 1958

Profit warning per il colosso giapponese Sony. Il gruppo delle televisioni, delle consolle e della tecnologia in genere prevede una perdita di 230 miliardi di yen (2,14 miliardi di dollari) per fine anno, quattro volte superiore ai 50 miliardi di yen inizialmente stimati. Pesa in particolare la difficile situazione della telefonia mobile e degli smartphone.
La notizia irrompe sul mercato condita dall’annuncio che il gruppo non distribuirà dividendi, evento mai visto dalla quotazione nel lontano 1958. L’anno scorso la compagnia aveva iniziato un piano di riorganizzazione, con lo spin-off della divisione delle televisioni e la vendita dell’unità dei computer. Si attendevano in questo periodo i primi risultati dell’ampio riassetto interno.
A luglio, in effetti, il mercato aveva accolto con sorpresa il ritorno al profitto nel secondo trimestre dell’anno, spinto in particolare dal business dei giochi della PlayStation. Ma le ultime indicazioni rappresentano per Sony uno scenario da rosso cumulato per oltre 1.000 miliardi di yen nel corso dell’ultimo quinquennio.
Il management, nell’annunciare l’allarme utili di oggi, ha puntato il dito contro il “clima competitivo” sfavorevole nel settore del mobile e ha spiegato che c’è bisogno di una revisione della strategia per ridurre “i rischi e la volatilità”. Per questo la scelta è di puntare sulla garanzia di stabilità dei profitti piuttosto che sulla crescita dei ricavi. La recente strategia di ristrutturazione, per il gruppo che capitalizza 21 miliardi di dollari, si è incentrata sulle aree di maggior profitto come il gaming, le tecnologie per le immagini e gli smartphone, oltre che sul rimettere in carreggiata il marchio come sinonimo di prodotti all’ultima moda.
Per gli analisti il tallone d’Achille resta proprio la divisione degli smartphone, per la quale urge un rilancio di fronte alla cavalcata di Apple e Samsung. Nonostante l’ultimo trimestre sia stato positivo, a luglio Sony aveva annunciato un abbassamento delle prospettive di vendita di smartphone da 50 a 43 milioni di unità, ma per gli esperti del comparto si trattava ancora di stime troppo rosee. Non a caso, l’amministratore delegato del colosso, Kazuo Hirai, ha annunciato l’intenzione della sua compagnia di tagliare del 15% gli addetti del settore della telefonia mobile entro marzo del 2015.

La Repubblica