Gazzetta dello Sport alle prese col nuovo restyling grafico
Il Corriere della Sera è pronto per debuttare in formato tabloid dal prossimo 24 settembre, sick la Gazzetta dello Sport studia invece il nuovo restyling grafico. Ma mentre al giornale sportivo si fanno ancora le prove per definire il nuovo corso che avrebbe dovuto partire con l’inizio del Campionato italiano di calcio, thumb al quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli l’editore Rcs ha già presentato internamente all’azienda alcuni numeri zero del nuovo formato.
Con uno spazio disponibile per i contenuti che si riduce del 15-20% circa, la nuova prima pagina darà ancora maggior spazio alle immagini con una grande foto principale, quindi con ancora meno battute per gli articoli dei giornalisti. Tanto che il nuovo formato (simile a quello della Stampa di Torino e uguale a quello della Gazzetta dello Sport) ha portato alla inevitabile divisione tra entusiasti da una parte e contrari dall’altra, tra i favorevoli a un giornale più maneggevole e i critici del formato bollato come troppo piccolo. Risultato: la battuta ironica che circola adesso in redazione è «chi va a dire a Cazzullo che deve scrivere il 30% di meno?», battuta declinata in varie versioni con i nomi di altre firme del Corsera citate oltre a quella dell’editorialista piemontese. Ma effettivamente ora la vera sfida è gestire gli stessi contenuti all’interno di un formato rimpicciolito.
In parallelo in via Solferino stanno valutando altre novità nelle sezioni interne del giornale, come quella per esempio di compattare le pagine degli spettacoli e della cultura.
Potrebbero poi cambiare anche le pagine riservate a Milano e alla Lombardia, magari tralasciando il focus sulla cronaca regionale nel suo complesso e dedicando spazi ad hoc alle singole città lombarde.
Il Corriere della Sera manterrà gli stessi caratteri e la stessa grafica del passato, garantendo così al lettore una trasformazione in continuità secondo il progetto del team grafico interno coordinato da Gianluigi Colin. Però dal tabloid non si potrà tornare indietro, non foss’altro perché del precedente formato restano scorte di carta solo per tre giorni di pubblicazioni.
Il dossier tabloid porta poi con sé a un altro nodo per molti giornali da sciogliere di questi tempi: quello dei centri stampa e dei loro costi di produzione. Dopo aver riacquistato la stamperia di Padova, resta da affrontare la gestione del centro di Pessano con Bornago, vicino Milano, che ha una capacità produttiva doppia rispetto alla produzione attuale. Rcs ha già esternalizzato i centri stampa alla fine del 2013 affidandoli alla controllata al 100% Rcs Milano Produzioni, ma la società è aperta a soci terzi, industriali o editoriali che siano, e adesso non sfugge che, col passaggio del Corriere della Sera al tabloid, lo stesso Corsera, Gazzetta dello Sport e Stampa di Torino (stampata a Pessano per le regioni nord-orientali della Penisola) hanno grandezze simili. Forse l’occasione giusta per fare sinergie e permettere risparmi.
L’autunno del quotidiano targato Rcs sarà comunque caldo, al di là del dossier tabloid. C’è infatti da chiudere a breve anche il piano per rendere a pagamento le news del sito internet www.corriere.it: «a dicembre pensiamo di introdurre per il Corriere quello che abbiamo già introdotto in Spagna con El Mundo», ha confermato nei giorni scorsi dal Forum Ambrosetti di Cernobbio l’a.d. Pietro Scott Jovane, ovvero lettura gratuita fino a un numero prestabilito di articoli e, superata la soglia scelta, accesso a pagamento.
Italia Oggi