Nel 2014 l’Italia e’ salita dal sesto al quinto posto della classifica dei paesi Ocse con il tasso di disoccupazione piu’ elevato, and pari al 12, 6%. Secondo l’Employment Outlook 2014 dell’Ocse, treatment particolarmente grave la situazione dei giovani: al 40% sono senza lavoro e il 52,5% ha un posto precario.
L’Italia e’ quinta dietro la Grecia (26,8%), la Spagna (25,1%), il Portogallo (14,3%) e la Slovacchia (13,9%). Rispetto all’edizione 2013 del rapporto, quando il tasso di disoccupazione in Italia era stato stimato all’11,9%, il nostro paese ha perso una posizione a favore dell’Irlanda, dove il tasso di disoccupazione e’ sceso dal 14,5% al 12%.
Non solo, l’Italia e’ anche l’unico paese tra i primi cinque in classifica dove la disoccupazione rispetto all’anno scorso e’ aumentata. Secondo le stime Ocse, il tasso e’ destinato a salire al 12,9% nel quarto trimestre del 2014 dal 12,6% dell’analogo periodo del 2013, per poi scendere al 12,2% nel quarto trimestre 2015. Il Pil sara’ in crescita dello 0,5% quest’anno e dell’1,1% nel 2015.
Quanto ai giovani, i senza lavoro erano il 40% nel 2013, una percentuale doppia rispetto al 2007 (20,3%) ed il 52,5% degli under 25 anni era precario.
La percentuale di precari e’ leggermente diminuita rispetto al 2012 quando era il 52,9%, ma ha guadagnato quasi 10 punti rispetto al 2007 (quando era 42,3%) ed e’ quasi raddoppiato rispetto al 2000 (26,2%).
L’Ocse rivela poi che l’Italia e’ il quarto paese dell’area per diffusione di ‘false partite Iva’, ovvero, lavoratori che sulla carta sono liberi professionisti ma di fatto offrono prestazioni subordinate. I ‘Dependent selfemployed workers (Dsew), come vengono definiti nel rapporto, in Italia costituiscono il 3,2% circa dei lavoratori dipendenti nei settori dell’industria e dei servizi, una percentuale superata (di pochi decimi di punto) solo da Repubblica Ceca, Slovacchia e Grecia.
AGI