(Massimo Russo, direttore Wired) Il direttore del Corriere della Sera ci mette la faccia e cerca di placare le polemiche sorte dopo la pubblicazione di “Tutte le matite del mondo”
Ferruccio De Bortoli ci mette la faccia e le scuse. Il direttore del Corriere della sera interviene per placare le polemiche piovute sul quotidiano (qui la riflessione pubblicata su Wired da Giacomo Bevilacqua e qui altre proteste) per aver utilizzato le vignette di solidarietà a Charlie Hebdo senza le autorizzazioni degli autori, al fine di realizzare una pubblicazione Tutte le matite del mondo in vendita a 4,9 euro.
De Bortoli prima interviene con un tweet, e poco dopo spiega a Wired l’accaduto. “Mi assumo tutte le responsabilità di quel che è successo”, afferma il direttore del Corriere. Secondo il quale, all’origine dell’incidente ci sarebbe stata la necessità di realizzare l’opera in fretta: “Abbiamo contattato tutti quelli che siamo riusciti a raggiungere, e abbiamo inoltre precisato per iscritto nel libro di essere disposizione degli autori per i diritti”.
De Bortoli tiene inoltre a sottolineare la natura benefica dell’iniziativa: “Il Corriere non ci ha guadagnato un euro. Tutto va in favore di Charlie Hebdo e in ricordo delle vittime”. Ma, per l’eterogenesi dei fini, un gesto di solidarietà con il giornale transalpino vittima dell’attacco terroristico, si è trasformato in un danno di immagine per il primo quotidiano italiano: l’eco delle proteste dei vignettisti che non erano stati interpellati è stato uno temi dominanti sui social network durante la giornata.
“L’operazione“, argomenta il direttore del Corriere, “è nata con le migliori intenzioni. È possibile che ci sia stata un po’ di confusione, siano stati commessi errori, qualcuno non sia stato consultato. Abbiamo raccolto i disegni in rete e poi abbiamo lavorato al volume. Se avessimo dovuto attendere oltre, l’iniziativa non avrebbe più avuto significato. Mi scuso comunque”, conclude De Bortoli, “con quanti si siano sentiti a disagio, e tengo a dire che siamo a disposizione di tutti per riconoscere i diritti di autore”.
C’è ora da vedere se le scuse e l’assunzione di responsabilità di De Bortoli saranno sufficienti a placare i vignettisti, che già avevano minacciato una class-action contro il Corriere, con il proposito di devolvere poi il risarcimento dei danni alle vittime dell’assalto a Charlie Hebdo.