LA FILOSOFIA DI SILVIA
Silvia Toffanin
Chi e’ davvero la ragazza piu’ invidiata d’Italia e perche’ Pier Silvio Berlusconi si e’ innamorato di lei? Alla vigilia del debutto come conduttrice tv, Silvia Toffanin Si racconta. E da ex letterina riserva molte sorprese. Ha una guida spirituale. Ama Rimbaud e Baudelaire. Scrive poesie e ne regala una a Capital
di Cesare Lanza su “Capital”
Chiedo a Silvia Toffanin quattro o cinque aggettivi per definire se stessa. E lei mi guarda con stupore e forse anche un po’ di diffidenza. Io penso: cosa mai avrò detto di male? E lei, probabilmente, si chiede: dove vuole andare a parare, questo qui? Silvia, fidanzata di Pier Silvio Berlusconi, veneta di Marostica, segno astrologico Scorpione, 23 anni a ottobre, alta 1.73, misure 87-59-89, risponde dopo qualche attimo di riflessione: «Non dovrebbe spettare a me dare definizioni su me stessa».
Insisto.
E va bene. Credo di essere timida, riservata. E credo di essere una ragazza dolce, ma anche impulsiva.
Pier Silvio Berlusconi è un rubacuori: una bella ragazza dopo l’altra. Questa fama le dà insicurezza?
Non mi interessa. Il passato non mi interessa. È giovane, bello, in vista… Alla sua età tutti si danno da fare. È normale. Se non si chiamasse Berlusconi, nessuno si occuperebbe della sua vita sentimentale.
Fatto sta che porta un cognome importante ed è alla guida di una delle più grandi aziende italiane. A mille ragazze, e dico poco, piacerebbe avere un flirt con lui. Non è vero?
Sarà anche vero. Ma non ci penso.
Vero anche che di recente, alla consegna dei Telegatti, Pier Silvio le ha dato un bacio: con intenzione, forse determinazione, di fronte ai fotografi. Come dire, pubblicamente: questa è la mia fidanzata. Dicono che non esistono precedenti. Una specie di legittimazione ufficiale.
Non l’ho vissuto a questo modo, come dice lei. Per me è stato un bel gesto spontaneo e affettuoso.
Ma, di fatto, è così. Sui giornali non si parla più di un flirt, di una storiellina, ma di un vero fidanzamento. Del resto la relazione dura da parecchio …
Un anno e mezzo.
Come vi siete conosciuti?
Ci siamo incontrati a una partita di beneficenza del Milan. Poi non ci siamo visti per un paio di mesi. Era la vigilia di Natale del 2000.
È stato un amore immediato?
Per me è stato un colpo di fulmine, che si è trasformato in amore.
Una domanda che non le piacerà: quanto ha influito il fatto che lui, Pier Silvio, fosse l’erede dell’uomo più importante in Italia?
Ha ragione: è una domanda che mi dà fastidio. Come la sensazione che molti possano pensare quello che dice lei.
Mi scusi, ma dovrà abituarsi a convivere con questo fastidio. Col passare del tempo, sarà una domanda ricorrente, forse martellante.
Non a caso faccio poche interviste.
Però, non mi ha ancora risposto.
Cosa posso dire? Mi sento tranquilla, serena. Mi sono innamorata, come succede o può succedere a tutte le ragazza della mia età. Come le ho detto, se lui facesse un lavoro meno in vista, nessuno si occuperebbe di lui e di noi. E nessuno mi farebbe queste domande.
Silvia Toffanin
Se lui facesse un lavoro più oscuro e nessuno si occupasse di lui e di voi, lei si sarebbe ugualmente innamorata?
Questa è una domanda maliziosa, davvero cattiva. Ecco comunque la mia risposta: certamente mi sarei innamorata. E allo stesso modo.
Perché? Mi faccia capire le radici di questo amore. Mi definisca il suo fidanzato con alcuni aggettivi: come ha fatto con se stessa.
È bravo, orgoglioso. È dolcissimo. Ed è un ragazzo semplice. Ha valori profondi, crede molto nella famiglia. Ed è anche molto umile.
E un difetto, almeno?
È ritardatario. Insomma, uno mai puntuale. Ma lo giustifico, con tutti gli impegni che ha!
Torniamo alla relazione. Lei ha preso il posto di Kristen Pazik…
Io non ho preso il posto di nessuna.
Beh, prima di lei c’era Kristen.
Non so chi sia e non mi interessa. E, come le ho già detto, non mi interessa le relazioni precedenti di Pier Silvio. Vivo il presente.
Mi scusi. Volevo dirle che, a quanto si dice, Kristen con un certo servizio fotografico ad Arcore, un po’ spudorato, provocò in Pier Silvio- che non ne era a conoscenza – una forte irritazione. E fu l’inizio della fine.
E cosa c’entro io? Non sono fatti miei. Tutti abbiamo avuto un passato sentimentale.
Ecco una parola importante. Le chiedo: nel suo passato, ci sono amori importanti? E, comunque, Piersilvio è geloso?
Non ho avuto grandi amori. Quanto alla gelosia, per tutti e due resta nei giusti limiti.
Più precisamente: in questo anno e mezzo, Piersilvio le ha dato occasioni di gelosia?
Il mio segno è Scorpione: non posso non essere gelosa. Ma non sono né possessiva né ossessiva.
Che cosa l’ha affascinata, di Pier Silvio? Qual è il suo fascino erotico?
Questa parola è troppo intima. Non la seguo su questo terreno. Sono cose private.
Allora chiedo: che cos’ha, Pier Silvio Berlusconi, di coinvolgente per lei?
La faccia, gli occhi. Ma io lo trovo tutto bello, come ogni ragazza innamorata pensa del suo ragazzo.
E qual è, per lei, un modello di riferimento, come bellezza maschile?
Non ci ho mai pensato… Diciamo Brad Pitt. E Kevin Kostner.
E per la bellezza femminile?
Monica Bellucci prima di tutte. Poi Nicole Kidman e Milla Jovovich.
Un sogno per la sua vita?
Avere una famiglia e diventare mamma.
Ne parlate, con Pier Silvio? E quanto e come?
Non mi faccia queste domande, la prego.
Le domande si fanno. Le risposte spettano a lei.
Non rispondo.
E i suoi pensieri, sull’argomento? La famiglia, la maternità: ogni ragazza ci pensa.
Sono troppo giovane.
Molti si chiedono: durerà, questo fidanzamento? Secondo lei, che cosa può dare saldezza e continuità a una passione?
La libertà, la complicità, la fiducia reciproca. È importante anche sognare insieme.
Ho letto da qualche parte che lei, quando può, ama andare per mercatini…Che cosa cerca?
Oggetti particolari, insoliti, piccole cose di antiquariato.
Che cosa si regala a un fidanzato come il suo, che teoricamente ha tutto e può avere tutto?
Di solito gli regalo qualcosa di abbigliamento, fosse per lui non comprerebbe mai niente da mettere. Vestiti… portafoto… in particolare lui ama i libri, soprattutto libri di filosofia.
Ho letto anche che lei ama la poesia, Rimbaud e Baudelaire. È vero?
Vero. Adoro la poesia. E potrei anche confidarle che…
Che…
Esito perché anche questa è una cosa intima. Scrivo poesie, a volte. E le tengo per me. Fino ad oggi le ho sempre tenute per me.
Ecco una rivelazione. Le chiedo di affidarmi qualche verso da pubblicare su Capital.
Va bene. Ma sono piccole cose, poesie brevi: stati d’animo. Pensierini, riflessioni. Che conservo in un librino, ogni tanto rileggo: mi aiutano a capire i miei cambiamenti, la mia crescita…
Come ha scoperto Rimbaud e Baudelaire?
A scuola. Mi piace il loro tentativo di capire il significato delle cose, di andare “oltre”…
Sono i cosiddetti poeti maledetti. C’è qualcosa che la lega a loro, nella sua vita d’ogni giorno?
No, certo. Nessun legame.
E allora?
Fanno parte di un mio cammino spirituale, la conoscenza che voglio sviluppare quando qualcosa mi attrae. Il punto centrale è che io sono coinvolta solo fino a un certo punto dal mondo dello spettacolo: non mi interessa più di tanto affermarmi in questo ambiente. Mi sta più a cuore approfondire i valori veri della vita, i riferimenti di fondo… E da due anni mi confronto con una guida spirituale.
Chi è? Mi spieghi meglio.
Non importa fare il nome. È una persona che mi ha aiutato a capire soprattutto una cosa: riuscendo ad amare di più me stessa, imparo ad amare anche gli altri, ad avere amore per tutti.
È un percorso religioso? Qualcosa che ha a che fare con religioni orientali, con il buddismo?
No. Non si tratta solo di aspetti religiosi. Comunque io ho una estrema fede in Dio. Cerco di capire e di studiare. Diciamo che credo in Dio, al di là delle singole dottrine religiose.
E di questo parla con Pier Silvio?
Certamente!
Che cosa sta leggendo, adesso?
Uno scrittore, un filosofo che amo molto, Omraam Mikhael Aivanhov: è un francese di origine bulgara. Il suo lavoro verte sull’uomo alla conquista del suo destino. Mi affascina. Leggo, sottolineo i suoi pensieri, ne discuto… Ha scritto molti libri, partendo dalle comuni emozioni, le gioie, le sofferenze, le paure…
Lei ha paure?
Ho paura della sofferenza, la paura di perdere le persone a cui voglio bene.
Sogna?
Nessun sogno ricorrente. Comunque non li ricordo.
Qual è il suo rapporto con il pudore? Con il nudo?
Sono timida, come ho detto. Penso che ci siano confini. O meglio: per me, ci sono confini. In spiaggia prendo il sole in costume, se è questo che vuol sapere. Ma non ho niente da ridire su chi decida di spogliarsi, anche integralmente. Sono libere scelte, basta non offendere gli altri.
In amore, secondo lei, è ammesso tutto?
Che vuol dire?
Esistono limiti, confini?
È la coppia a dettare i confini. Non ci sono limiti prestabiliti, nell’ambito di ciò che è lecito. Però…
Però?
Devo dirle ancora che non mi sento di seguirla su questi terreni. Mi imbarazzo. Mi fa diventare rossa!
Silvia Toffanin
Amore a parte, qual è la cosa più importante?
Capire. Approfondire la propria identità e scoprire, a poco a poco, se stessi.
E che cosa ha scoperto, finora, di lei?
So con certezza che la mia vita non è limitabile al mondo dello spettacolo. Mi sembra corretto dirlo con chiarezza, nel momento in cui mi è stata offerta un’occasione importante: la conduzione di Nonsolomoda. Sono contenta, mi sento onorata perché è un programma di qualità che proprio quest’anno compirà 20 anni, nel corso dei quali è diventato un punto di riferimento per la moda e le nuove tendenze. Ma il centro della mia vita è altro.
Cos’è, “altro”?
Vivo da sola, mi mantengo. So che voglio essere indipendente: per pagarmi gli studi, arrivare tranquilla agli esami…
A proposito…
Studio lingue alla Cattolica. Sono al secondo anno.
E ha detto più volte che non si identifica nel mondo dello spettacolo.
È così. Una riflessione che propongo a tante ragazze come me: anche se il talento c’è, non tutte quelle che hanno un’occasione di lavoro in tv diventano una star… Ma non riuscirci non significa subire una sconfitta.
E qual è il suo progetto, al di fuori dello spettacolo?
Più che un progetto, per ora è un sogno. Fare la giornalista.
agosto 02